Situazione attuale

Siria

Man mano che si entra nel merito delle principali questioni da affrontare per il recupero e la ricostruzione del Paese, emergono diversi scenari a cui far fronte come la sicurezza alimentare.

Il quadro preoccupante dei dati OCHA rivela che la denutrizione colpisce un siriano su 3. A questa situazione, dovuta prevedibilmente dalla guerra, le sanzioni e lo scarso accesso al cibo, acqua potabile e acqua pulita per produzione alimentare, si aggiunge anche la crisi del grano e un’aspra siccità.

L’evento più allarmante, non solo per entità, ma anche per le prospettive di tenuta e coesione della Siria, riguarda l’attentato alla chiesa di Sant’Elia, nel quartiere di Dweila a Damasco, che ha mietuto 25 vittime e circa 60 feriti colpendo in realtà su più fronti. Una delle più antiche comunità cristiane del mondo, già erosa da 2 milioni a 500.000 cristiani, si ritrova spaventata dal repentino cambio di equilibri di potere e dalla potenziale deriva islamista.

In questo senso, le tensioni e violenze confessionali rimangono uno dei principali nervi scoperti del nuovo corso post regime. Inoltre, i fautori dell’attacco, un tempo alleati delle forze del nuovo governo centrale, dimostrano come persista un non pieno controllo delle forze governative, soprattutto relativamente ad alcune sacche di malcontento armato in quello che era il fronte ribelle.

Continuano le incursioni dei soldati israeliani nel sud ovest, a Quneitra e Beit Jinn. Le violazioni arbitrarie del suolo siriano vengono motivate da presenza di depositi di armi e di militanti armati, portando così all’ingresso di truppe che raggiungono anche un centinaio di uomini. 

Leggi tutto...

Situazione attuale

Siria

Maggio per la Siria è stato un mese caratterizzato da aperture diplomatiche e riforme, ma allo stesso tempo di sfide legate alla sicurezza e alla sopravvivenza economica.

Le relazioni con Israele hanno vissuto una fase di complessa evoluzione, caratterizzata da tensioni militari e tentativi di dialogo diplomatico. Dopo l’attacco aereo israeliano di inizio mese vicino al palazzo presidenziale di Damasco, si sono registrati segnali di apertura diplomatica tra i due Stati. Grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti e degli USA, si sono verificati dei colloqui diretti con l’obiettivo di ristabilire l’accordo di cessate il fuoco del 1974 e prevenire ulteriori escalation.

Sul piano internazionale da segnalare l’incontro avvenuto il 14 maggio tra Trump e il Presidente Ahmad al-Sharaa, che rappresenta un importante passo verso la normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Siria. A seguito di questo incontro, infatti, sono state revocate la maggior parte delle sanzioni economiche americane nei confronti del Paese; così come è stato fatto anche dall’UE.

Nonostante questi segnali positivi, la sicurezza rimane fragile. Il 30 maggio lo Stato Islamico ha rivendicato un attentato contro un veicolo militare siriano nella provincia di Suwayda, primo attacco ufficiale contro il nuovo governo.

Infine, dal punto di vista economico, l’annuncio dell’abolizione dei sussidi agricoli ha sollevato forti preoccupazioni, soprattutto a causa della siccità persistente e della crisi alimentare in corso.

Libano

Il mese di maggio è stato caratterizzato dallo sprint finale delle campagne elettorali: per la prima volta in quasi un decennio, i cittadini libanesi si sono recati alle urne per eleggere consigli municipali e i mokhtar.

La necessità di movimentare l’esercito, al fine di garantire la sicurezza e prevenire eventuali scontri confessionali, ha fatto sì che le elezioni si svolgessero nell’arco delle 4 domeniche del mese, ciascuna adibita ad una zona prestabilita. Analizzando la media nazionale, l’affluenza è stata inferiore rispetto all’ultima tornata elettorale. Tuttavia, può essere rilevante considerare che circa 1/5 delle sezioni sono state assegnate per acclamazione.


Leggi tutto...

Situazione attuale

Siria

L’UNHCR stima che da inizio marzo sono oltre 21.000 i siriani che si sono rifugiati in Libano per sfuggire ai massacri che si sono verificati sulla costa di Latakia e Tartus ai danni della minoranza Alawita.

In questo senso, il bilancio di 1.500 morti civili continua ad aggiornarsi poiché le violenze settarie si verificano anche nelle aree circostanti e si estendono anche nella città di Homs, dove si verificano assalti mirati contro gli Alawiti, mietendo ulteriori vittime. Un altro inquietante tratto di questa situazione è il rapimento di 62 donne e ragazze Alawite scomparse nel nulla.

A distanza di poco meno di due mesi dal massacro degli Alawiti, si verificano nuovi scontri che questa volta interessano la zona a Sud di Damasco, precisamente a Jaramana e Sehnaya. In questa zona, storicamente a prevalenza Drusa, si sono verificati aspri scontri armati tra milizie sunnite che sembrano sfuggire al controllo delle cosiddette nuove forze di sicurezza governative di Damasco e miliziani drusi delle forze locai. Quelle stesse forze con cui si era raggiunto un accordo per integrarle nelle fila governative. Risulta evidente che la strada per l’unità e per riportare sotto il controllo anche frange armate affini al nuovo governo di Damasco, sembra lungi dall’essere raggiunta.

Rimane aperto il quesito se esista la volontà di raggiungere questa unità fino in fondo o se venga lasciato margine di manovra a queste frange armate fuori dal controllo governativo, minando così alle basi le prospettive del Paese.
In questa situazione, Israele continua a martoriare la terra e la popolazione siriana attraverso attacchi gravissimi che mietono vittime civili e colpiscono obiettivi sensibili, prendendo a pretesto la competizione con la Turchia che si gioca sulla pelle dei siriani e questa sedicente postura di protettore della minoranza drusa.

Libano

Nel mese di aprile le tensioni al confine meridionale con Israele sono continuate in violazione del cessate il fuoco di novembre. A seguito del lancio di razzi dal Libano, Israele ha intensificato le operazioni, colpendo soprattutto Beirut e la valle della Bekaa, in risposta agli attacchi di Hezbollah. Il Ministro della Difesa israeliano Katz ha minacciato ulteriori ritorsioni se gli attacchi dovessero continuare.

Leggi tutto...

Situazione attuale

Siria

Il 6 Marzo, a seguito di un arresto di individui considerati pro-Assad nella zona di Latakia, persone armate Alawite hanno realizzato un’imboscata causando 13 vittime tra le fila delle forze di sicurezza neo-governative. Questo episodio ha scatenato violenze e odio, eredità avvelenata del regime di Assad. I massacri indiscriminati, i rastrellamenti e le esecuzioni sommarie sono stati realizzati da un fronte armato che comprende uomini della sicurezza neo-governativa e gruppi armati Sunniti prevalentemente provenienti dalla zona di Idlib, roccaforte in questi anni rimasta fuori dal controllo del regime e dominata da Hay'at Tahrir ash Sham (Hts), gruppo islamista che ha preso il potere dopo la caduta del regime.

Quello che si è verificato nella zona costiera di Latakia, a sua volta storica roccaforte degli Alawiti pro-Assad, ha riportato alla mente gli orrori della guerra civile, con stime che arrivano a contare oltre 1500 vittime in meno di una settimana. L’onda lunga di questi eventi continua a serpeggiare e a far registrare violenze più sottotraccia con esecuzioni e regolamenti di conti continui.

Negli stessi giorni, il governo centrale di Damasco siglava accordi con la comunità Curda e quella Drusa, alla ricerca di una progressiva unità nazionale che ben lungi però dall’essere raggiunta. L’accordo storico con i Curdi prevede il cessate il fuoco lungo la linea dell’Eufrate e la progressiva integrazione delle autorità Curde del Nord-Est nelle fila del nuovo Stato. Analogamente, l’accordo con la comunità Drusa, a Sud Ovest, ricerca un compromesso tra le aspirazioni di autonomia locale e l’ambizione da parte di Damasco di riportare tutte le componenti del Paese sotto l’egida del governo centrale.

Parte del Sud Ovest del Paese e proprio i Drusi rimangono ancora sotto occupazione militare israeliana che punta a soggiogare le comunità locali attraverso incursioni di terra ed effettuando bombardamenti aerei che bersagliano le zone di Suwayda, Damasco, Homs e Hama.

Leggi tutto...

Situazione attuale

Siria

Il cammino verso il riconoscimento internazionale del nuovo assetto siriano, dopo aver ricevuto diverse visite da parte delle delegazioni diplomatiche occidentali e del Golfo, passa attraverso la prima visita fuori dalla Siria. La prima destinazione dell’autoproclamatosi Presidente Ahmad al Sharaa è stataRiyad. Con questa visita, l’Arabia Saudita manda un messaggio all’Iran oltre che a sancire l’ingresso della Siria nella sua orbita di influenza, nonché in quella degli Stati Uniti, conseguentemente con chissà quali implicazioni riguardanti Israele. Sicurezza e stabilità i temi che hanno riguardato l’incontro senza ulteriori dichiarazioni di intenti più esplicite.

Pochi giorni dopo, quasi a bilanciare la sua posizione, al Sharaa è volato ad Ankara. Qui invece si è parlato delle preoccupazioni per l’unità della Siria, in ottica anti-Curda nel nord est del Paese, e invocato pressioni internazionali per indurre il ritiro di Israele dal territorio Siriano ai piedi del Golan, che ha invaso sfruttando gli eventi della caduta del regime.

Un duro colpo per la popolazione Siriana è sicuramente la sospensione dei fondi di USAID che costituivano un quarto degli aiuti umanitari. La parte più colpita è senz’altro il nord est del Paese dove 4,5 milioni di persone bisognose di aiuti essenziali per la loro sopravvivenza rischiano di rimanere senza assistenza medica di base e supporto alimentare. Stiamo parlando di una popolazione per lo più composta da abitanti di zone rurali remote distrutte dalla guerra, sfollati interni fortemente vulnerabili come la popolazione Yazida vittima del genocidio da parte del cosiddetto Stato Islamico.

Libano

Il 18 febbraio è stato il termine fissato per la cessazione temporanea delle ostilità tra Israele e Libano. Tuttavia, il mancato ritiro israeliano dalle aree occupate nel sud ha fatto temere una nuova escalation. Hezbollah, che ha subito un indebolimento politico a livello interno, potrebbe sfruttare il contesto per cercare di riconquistare il sostegno popolare attraverso un aumento della sua attività militare.

Leggi tutto...