Situazione attuale
Siria
Sono costanti i tentativi di migliaia di Siriani di entrare in Libano per scappare da un Paese invivibile in termini di sicurezza e incolumità personale, Diritti Umani e impossibilità di approvvigionamento delle risorse basilari per la vita quotidiana, dalla sicurezza alimentare all’energia elettrica. Ma circostanze estreme hanno atteso i Siriani che hanno provato ad attraversare il confine con il Libano, dove ad attenderli ci sono ormai da tempo mine antiuomo che hanno causato vittime e un esercito che ha eseguito arresti di massa, violenze e colpi d’arma da fuoco.
Alla luce degli ultimi sviluppi in Siria, la frammentazione del Paese si mostra a due facce: da una parte le proteste per le condizioni di vita della popolazione deteriorate portano in piazza un popolo che prova a superare le divisioni etno-confessionali, dall’altra, specialmente a est del Paese, è evidente come le logiche claniche facciano ancora presa quando si tratta di rispondere alla chiamata alle armi.
Libano
In un Libano in cui la popolazione è in balia di Istituzioni assenti o in mano a leve di potere che giostrano il loro funzionamento in base agli interessi politici, le fasce più sensibili e vulnerabili della società sono sotto costante attacco.
In questo senso, la libertà di espressione, sia personale che nel campo dell’informazione, è bersagliata ormai costantemente.
La comunità LGBTQ+ subisce apertamente delle vere e proprie spedizioni punitive intimidatorie e violente attraverso aggressioni in luoghi pubblici da parte di gruppi armati autogestiti che ormai pattugliano determinati quartieri, soprattutto di Beirut. Questo fenomeno relativamente nuovo si sostanzia in gruppi armati che pretendono di preservare la sicurezza e la morale nella loro area di riferimento. La propaganda e le azioni di questi gruppi si indirizzano anche nei confronti dei rifugiati siriani che vedono incombere su di loro lo spettro di incursioni armate sommarie. Inoltre i rifugiati siriani stanno provando sulla loro pelle le conseguenze delle decisioni e della narrativa politica ostile che punta a spingerli al rientro in Siria rendendo le condizioni di vita dei rifugiati terribili.

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