Settembre 2025

Situazione attuale

Siria

Settembre verrà ricordato, nella storia del popolo siriano, come il momento in cui il Presidente della nazione ha potuto partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dopo ben 58 anni di assenza. L’evento è stato celebrato in tutto il Paese con maxi schermi presenti nelle piazze delle principali città, per seguire il discorso tanto atteso. I temi presentati sono stati tanti, ma grande importanza è stata data alle relazioni con la comunità internazionale, all’immagine della nuova Siria e ai rapporti con Israele. Quest’ultima ha infatti già lanciato più di un migliaio di attacchi in territorio siriano dalla partenza di Assad e il rischio di creare tensioni interne rimane alto. Il Governo siriano si è reso disponibile al dialogo, con l’obiettivo annunciato di una de-escalation mediata dagli Stati Uniti. Le trattative sono in corso, con Israele che dovrebbe rinunciare agli attacchi se il Governo siriano non posizionerà armamenti pesanti lungo il confine.

Un altro aspetto toccato è stato quello delle sanzioni economiche americane visto che, nonostante il presidente Trump abbia firmato un ordine esecutivo per rimuoverle, sono ancora in vigore a causa del Caeser Syria Civilian Protection Act. Il Congresso americano ha messo in discussione l’interruzione o meno di questa disposizione. Nel clima di rivalsa per il popolo siriano, che dopo tanti decenni si è rivisto sul central stage internazionale, internamente si continua con la ricostruzione e la ricerca di fondi internazionali, il rientro di persone dall’estero (si è raggiunto il milione) e la ripresa di momenti importanti nella vita delle persone come la scuola.

Libano

Nel mese di settembre il Libano è stato al centro di sviluppi politici, economici e di sicurezza di grande rilevanza. Sul piano economico, il Paese ha ricevuto la visita di una missione del Fondo Monetario Internazionale, che ha valutato le riforme in corso. L’attenzione si è concentrata in particolare sulla nuova legge di risoluzione bancaria, considerata un passo in avanti ma bisognosa di modifiche per tutelare i piccoli depositanti e ridurre i conflitti d’interesse.

Sul fronte della sicurezza, il mese è stato segnato da forti tensioni con Israele. Diversi raid aerei e attacchi con droni hanno colpito infrastrutture nel sud del Libano e nella valle della Bekaa, con l’obiettivo dichiarato di neutralizzare installazioni di Hezbollah. Uno degli episodi più drammatici è avvenuto il 21 settembre a Bint Jbeil, dove un attacco israeliano ha ucciso cinque persone, tra cui tre bambini, provocando indignazione e accuse di uso sproporzionato della forza. Questa situazione ha aggravato la condizione degli sfollati interni: migliaia di civili, soprattutto nel sud, non sono ancora rientrati nelle proprie case, distrutte o insicure a causa delle continue operazioni militari, e vivono nella paura che il conflitto possa nuovamente degenerare su larga scala.

Infine, per quanto riguarda i profughi siriani, il programma Organized Voluntary Return Programme, lanciato da UNHCR e IOM in accordo con le autorità libanesi, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025. Questa estensione concerne le misure amministrative di facilitazione alle frontiere (multe, penali, divieti di reingresso). Non è ancora chiaro se anche il supporto al trasporto o altri benefici continueranno a essere applicati con le stesse modalità dopo il 30 settembre.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

I volontari e le volontarie hanno continuato con i loro incontri in Libano. Le famiglie raccontano di come si sono registrate per ricevere aiuti finanziari dall'UNHCR a favore del ritorno in Siria e dei lunghi tempi di attesa per riceverli. Tanto lunghi da portare alcune famiglie ad intraprendere il viaggio di rientro prima ancora di averli ricevuti, così da non far perdere l’anno scolastico ai figli.

Successivamente i volontari/e si sono spostati in Siria con l'intento di stabilirsi e di poter restare per un mese. Il primo periodo sono stati ospiti dell'Arcivescovo di Homs.

Durante la loro permanenza, i volontari e le volontarie hanno avuto modo di visitare diverse famiglie locali che hanno condiviso con loro le difficoltà economiche che stanno affrontando nel Paese. Inoltre, hanno avuto un incontro con rappresentanti del dipartimento di lingue dell'Università di Homs per discutere un progetto di insegnamento della lingua italiana, che dovrebbe prendere avvio a metà ottobre.

Dopo aver trascorso alcuni giorni tra uffici amministrativi per ottenere i permessi necessari, i volontari/e sono riusciti ad ottenere l'autorizzazione per operare e svolgere attività a Qusayr. Con grande entusiasmo sono partiti per Qusayr e si sono inseriti nella nuova casa base. Qui hanno iniziato a incontrare vecchie conoscenze e instaurando nuovi rapporti con la comunità locale. Grazie a questi incontri, si sono riuscite a programmare, con alcune associazioni locali, una serie di attività che mirano a promuovere l'integrazione dei volontari nella comunità locale.

Tutto ciò rappresenta un passo significativo verso la costruzione di una presenza stabile in Siria.