Aprile 2025

Situazione attuale

Siria

L’UNHCR stima che da inizio marzo sono oltre 21.000 i siriani che si sono rifugiati in Libano per sfuggire ai massacri che si sono verificati sulla costa di Latakia e Tartus ai danni della minoranza Alawita.

In questo senso, il bilancio di 1.500 morti civili continua ad aggiornarsi poiché le violenze settarie si verificano anche nelle aree circostanti e si estendono anche nella città di Homs, dove si verificano assalti mirati contro gli Alawiti, mietendo ulteriori vittime. Un altro inquietante tratto di questa situazione è il rapimento di 62 donne e ragazze Alawite scomparse nel nulla.

A distanza di poco meno di due mesi dal massacro degli Alawiti, si verificano nuovi scontri che questa volta interessano la zona a Sud di Damasco, precisamente a Jaramana e Sehnaya. In questa zona, storicamente a prevalenza Drusa, si sono verificati aspri scontri armati tra milizie sunnite che sembrano sfuggire al controllo delle cosiddette nuove forze di sicurezza governative di Damasco e miliziani drusi delle forze locai. Quelle stesse forze con cui si era raggiunto un accordo per integrarle nelle fila governative. Risulta evidente che la strada per l’unità e per riportare sotto il controllo anche frange armate affini al nuovo governo di Damasco, sembra lungi dall’essere raggiunta.

Rimane aperto il quesito se esista la volontà di raggiungere questa unità fino in fondo o se venga lasciato margine di manovra a queste frange armate fuori dal controllo governativo, minando così alle basi le prospettive del Paese.
In questa situazione, Israele continua a martoriare la terra e la popolazione siriana attraverso attacchi gravissimi che mietono vittime civili e colpiscono obiettivi sensibili, prendendo a pretesto la competizione con la Turchia che si gioca sulla pelle dei siriani e questa sedicente postura di protettore della minoranza drusa.

Libano

Nel mese di aprile le tensioni al confine meridionale con Israele sono continuate in violazione del cessate il fuoco di novembre. A seguito del lancio di razzi dal Libano, Israele ha intensificato le operazioni, colpendo soprattutto Beirut e la valle della Bekaa, in risposta agli attacchi di Hezbollah. Il Ministro della Difesa israeliano Katz ha minacciato ulteriori ritorsioni se gli attacchi dovessero continuare.

Hezbollah sembrerebbe aver espresso la possibilità di un’apertura al disarmo, subordinandolo al ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano. Tuttavia, la milizia-partito continua a ricostruire infrastrutture militari, complicando gli sforzi diplomatici. Il Presidente Aoun ha ribadito il monopolio statale sulla difesa, svolgendo al contempo operazioni di disarmo mirate alle organizzazioni per la liberazione della Palestina con sedi operative in Libano.

Sul fronte siriano, il 14 aprile il Primo Ministro Nafaw Salam ha svolto una visita a Damasco per discutere assieme al leader Ahmed al-Sharaa la necessità di raggiungere un piano coordinato su temi come il flusso dei rifugiati siriani in ingresso e uscita, la sicurezza di confine e la ripresa ordinaria delle relazioni bilaterali danneggiate durante il regime di Bashar al-Assad.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Durante il mese di aprile i volontari e le volontarie sono rimasti in Italia per dare all'equipe di progetto intera l'occasione di incontrarsi, fare il punto della situazione e pensare insieme i passi futuri. Con il rientro sul campo (avvenuto a inizio maggio), oltre alla presenza in Libano, si intende proseguire con i viaggi esplorativi in Siria. A tal proposito non sono mancati i contatti e gli aggiornamenti da parte delle persone amiche da una parte e dall'altra del confine libano-siriano, fondamentali per rimanere sempre al corrente su ciò che accade realmente, in un contesto così difficile.

In particolare, durante questo mese i volontari e le volontarie sono stati impegnati in diverse testimonianze. Si tratta di momenti molto significativi per restituire in Italia la propria esperienza personale e raccontare i recenti sviluppi del progetto e della situazione attuale, in Libano così come in Siria.