Situazione attuale
Siria
Maggio per la Siria è stato un mese caratterizzato da aperture diplomatiche e riforme, ma allo stesso tempo di sfide legate alla sicurezza e alla sopravvivenza economica.
Le relazioni con Israele hanno vissuto una fase di complessa evoluzione, caratterizzata da tensioni militari e tentativi di dialogo diplomatico. Dopo l’attacco aereo israeliano di inizio mese vicino al palazzo presidenziale di Damasco, si sono registrati segnali di apertura diplomatica tra i due Stati. Grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti e degli USA, si sono verificati dei colloqui diretti con l’obiettivo di ristabilire l’accordo di cessate il fuoco del 1974 e prevenire ulteriori escalation.
Sul piano internazionale da segnalare l’incontro avvenuto il 14 maggio tra Trump e il Presidente Ahmad al-Sharaa, che rappresenta un importante passo verso la normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Siria. A seguito di questo incontro, infatti, sono state revocate la maggior parte delle sanzioni economiche americane nei confronti del Paese; così come è stato fatto anche dall’UE.
Nonostante questi segnali positivi, la sicurezza rimane fragile. Il 30 maggio lo Stato Islamico ha rivendicato un attentato contro un veicolo militare siriano nella provincia di Suwayda, primo attacco ufficiale contro il nuovo governo.
Infine, dal punto di vista economico, l’annuncio dell’abolizione dei sussidi agricoli ha sollevato forti preoccupazioni, soprattutto a causa della siccità persistente e della crisi alimentare in corso.
Libano
Il mese di maggio è stato caratterizzato dallo sprint finale delle campagne elettorali: per la prima volta in quasi un decennio, i cittadini libanesi si sono recati alle urne per eleggere consigli municipali e i mokhtar.
La necessità di movimentare l’esercito, al fine di garantire la sicurezza e prevenire eventuali scontri confessionali, ha fatto sì che le elezioni si svolgessero nell’arco delle 4 domeniche del mese, ciascuna adibita ad una zona prestabilita. Analizzando la media nazionale, l’affluenza è stata inferiore rispetto all’ultima tornata elettorale. Tuttavia, può essere rilevante considerare che circa 1/5 delle sezioni sono state assegnate per acclamazione.
In concomitanza, il sud del Paese ha continuato ad essere teatro di violenze e tensioni. L’aviazione israeliana ha condotto un numero significativo di raid nella regione di Nabatieh, colpendo depositi di armi e tunnel di Hezbollah.
Per quanto riguarda la presenza dei rifugiati siriani all’interno del Paese sono in corso azioni congiunte tra Siria, Libano e l’UNHCR per facilitarne il rimpatrio; soprattutto in seguito alla sospensione di numerosi sussidi minimi che erano loro destinati. L’Alto commissariato sottolinea l’essenzialità del rispetto per i Diritti Umani, garantendo il monitoraggio nel corso delle procedure. Molti esprimono preoccupazioni riguardo alla sicurezza, alla disponibilità di servizi di base e alla possibilità di avere accesso alle rispettive proprietà in Siria.
Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie
All’inizio del mese i volontari e le volontarie sono tornate in Libano e hanno ripreso le visite agli amici siriani rimasti profughi. Piano piano, diversi stanno rientrando in Siria, qualcuno aspetta che passi la fine della scuola o l’Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio prevista a inizio giugno. I campi un po’ alla volta si stanno svuotando, compreso quello di Tel Abbas; lì alcune tende sono già state smantellate e rimangono poche famiglie ad abitarlo.
A metà maggio i volontari e le volontarie sono partite per la Beqqa, dove hanno incontrato altri amici, e hanno poi proseguito oltre il confine, arrivando in Siria. Questo viaggio esplorativo si è concentrato soprattutto sulla zona di Homs e Qusayr, da dove vengono molte delle famiglie che conosciamo. I bisogni materiali sono molti e preminenti (ricostruzione delle case, ospedali, acqua, elettricità), e la mancanza di infrastrutture pesa sulle persone che stanno riabitando il Paese. Il rientro di migliaia di persone non è facile da affrontare per la Siria, la questione abitativa è un problema non indifferente considerata la massiva distruzione di edifici compiuta negli anni del regime e della guerra.
In questo momento andare a trovare le persone lì ha un valore simbolico molto forte: finalmente siamo ospiti a casa loro, non in una tenda o in un garage, ma in un luogo di cui avere cura, in cui veramente poter pensare al futuro.




