
Situazione attuale
All’inizio del mese è stata davvero forte l’indignazione nel Paese per l’omicidio del leader indigeno Eduardo Timana, ex-autorità della riserva indigena Ket wala – Pradera Valle, parte del Nodo Suroccidente della Coordinaciòn Colombia-Europa-Estados Unidos, una rete che riunisce 292 organizzazioni sociali e di Diritti Umani.
Un’altra tragedia si è consumata nella zona rurale del municipio di Frontino, dove Rafael Mosquera, Patriarca della Comunità Negra dell’Alto de Murrì, ha perso la vita attraversando uno dei fiumi più copiosi d’acqua dell’area, in un luogo in cui mancano i ponti per permettere alla popolazione civile il passaggio in sicurezza. CONPAZCOL ha espresso grave sdegno per l’accaduto.
A inizio agosto si è tenuto l’evento di apertura del Comité Nacional de Participaciónde la mesa de diálogos de paz con ELN nel quale la Chiesa Colombiana, insieme all’ONU, monitora il cessate il fuoco. A questo proposito, le parole di Monsignor Monsalve sono state: “E’ ora di consolidare la pace e che lo Stato e la società interagiscano in partecipazione e democrazia”. Presente all’evento anche il sacerdote gesuita e difensore dei Diritti Umani Javier Giraldo. Il comitato è stato costituito per assicurare che la società civile sia parte attiva nel processo di pace con l’ELN. Il 14 agosto è poi iniziato a Caracas, Venezuela, il quarto ciclo dei dialoghi di pace tra il governo nazionale e l’ELN, che durerà fino al 4 settembre.
A fine mese, la Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP) ha imputato a vari militari, tra cui il generale Mario Montoya, numerosi casi di falsos positivos nella regione di Antioquia. Il militare in ritiro è accusato di essere responsabile di 130 esecuzioni extra giudiziali. Secondo la JEP, la IV Brigata, con sede nella città di Medellin, esercitò pressioni per ottenere risultati nella guerra contro-insurrezionale e consolidò il messaggio di presentare “morti in combattimenti” come unico indicatore di esito per poter acquisire incentivi e ricompense.