Febbraio 2025

Situazione attuale

Il progetto di Paz Total voluta dal governo Petro mostra quotidianamente difficoltà e fragilità nell’instaurazione dei Tavoli di dialogo con le parti armate illegali quali la dissidenza delle FARC-EP, la guerriglia dell’ELN e il Clan del Golfo (autoproclamato EGC). Mentre la crisi umanitaria nel Catacumbo, come raccontato il mese precedente, segue tra sfollamento e insicurezza generale per la popolazione civile, il governo ha annunciato un avanzamento nel dialogo con il Clan del Golfo dopo l’incontro con il suo massimo esponente Jobanis de Jesus Avila (conosciuto come Chiquito Malo). Questo non ha comunque impedito che nella cittadina di Turbo, vicina ad Apartadò, lo scorso 22 febbraio ci fosse uno scontro a fuoco tra la forza pubblica ed il Clan del Golfo.

Nello stesso tempo gli scontri armati, soprattutto tra l’ELN e il Clan del Golfo, si stanno estendendo in altre regioni quali il Chocò, confinante con Antioquia, da dove il Vescovo Monsignor Mario de Jesus Alvarez ha lanciato un allarme ed una richiesta di intervento internazionale a fronte di una crescente crisi umanitaria.

Attraverso attacchi alla popolazione civile e alla forza pubblica, con scontri armati e bombe, ed infine con l’annuncio a metà febbraio di uno “sciopero armato” di 72 ore nel Chocò, l’ELN sta portando caos e violenza in almeno 10 regioni del Paese per mostrare, si legge nell’articolo de El Espectador, la sua capacità di coordinamento nazionale. Tuttavia, il professore universitario Trejos, ha spiegato che, sebbene questa guerriglia voglia dimostrare di operare secondo una dinamica nazionale, la sua strategia di guerra ha diverse particolarità territoriali che definiscono le azioni dei diversi fronti di guerra.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

L’accompagnamento protettivo alla Comunità di Pace è proseguito in modo intenso anche nel mese di febbraio a causa di nuove minacce ad alcuni leader della Comunità di Pace da parte del Clan del Golfo o EGC, che in varie forme continua a insidiare la loro vita e il loro processo agricolo alternativo come denunciato nell’ultimo comunicato pubblico.

Per questo Operazione Colomba ha garantito la presenza durante gli spostamenti sia in città che nelle aree rurali, in particolare nei villaggi di Resbalosa, Mulatos e La Esperanza.

Oltre alle consuete attività agricole, soprattutto concentrate nella preparazione dei terreni per le nuove semine e per la potatura degli alberi di cacao, i membri della Comunità di Pace si sono adoperati per la preparazione ed organizzazione degli spazi per la commemorazione dei 20 anni dal massacro di Mulatos e Resbalosa avvenuto il 21 febbraio del 2005 quando un operativo congiunto di paramilitari e militari hanno barbaramente assassinato i leader Luis Eduardo Guerra e Alfonso Bolivar con le loro famiglie di cui facevano parte tre bambini.

Per tale ragione la Comunità di Pace tutta, insieme ad altri gruppi di accompagnamento internazionale giunti per l’occasione e al sacerdote gesuita Javier Giraldo, si è riunita nella celebrazione della Messa a Mulatos nel luogo dove furono trovati i corpi straziati di Luis Eduardo Guerra, Bellanira e Deiner di 10 anni. Commosse le parole di padre Javier nel ricordare un leader carismatico come è stato Luis Eduardo. Durante la celebrazione nel mezzo della foresta hanno echeggiato le parole del leader assassinato in una delle sue ultime interviste: un richiamo alla giustizia e una denuncia ferma delle violenza che la Comunità di Pace stava vivendo da parte dei gruppi armati legali e illegali. Dopo un’ora di cammino il gruppo ha raggiunto la Resbalosa dove, nella stessa giornata, vennero massacrati Alfonso Bolivar, la moglie Sandra ed i piccoli Natalia e Santiago di 5 anni e 18 mesi. I corpi furono fatti a pezzi e nascosti in delle fosse sotto gli alberi di cacao dove anche questo 21 febbraio si è celebrata la memoria di queste meravigliose vite spezzate dall’odio e dalla discriminazione. Ancora una volta si è ricordato come queste persone siano paragonabili a semi che tutt’oggi danno vita e animano la lotta per la libertà dalla violenza: ogni 21 febbraio, da quel terribile 2005, Luis Eduardo, Bolivar e le loro rispettive famiglie rinascono ancora una volta.

Grazie infine ad Emanuele che è approdato a fine mese nella Comunità di Pace per condividere la sua vita in questo cammino di resistenza.