
SITUAZIONE ATTUALE
Non si ferma l’onda di violenza in Colombia che vede tra le sue vittime ancora molti/e leader sociali, reclamanti terra, difensori e difensore dell’ambiente e dei Diritti Umani ed ex combattenti. Lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato, di fronte al Consiglio di Sicurezza commentando il report della missione di verifica della ONU in Colombia, che urge frenare la violenza contro tutte queste persone il cui numero aumenta laddove la presenza dello Stato manca: venticinque i Municipi che registrano il numero maggiore di violenze, tra cui Antioquia dove opera Operazione Colomba.
L’omicidio di Albeiro Hoyos, leader sociale e fondatore dell’Associazione di contadini nel nord di Antioquia e integrante della Marcha Patriotica, si aggiunge a questa triste lista insieme a Fernando Lozada ucciso in Cauca il giorno di Pasqua, data in cui l’arcivescovo di Popayan, Omar Albero Sanchez, aveva inviato la gente ad un’azione simbolica chiedendo che venissero esposti dai balconi e dalle finestre dei drappi bianchi e che tutta la gente si vestisse di bianco per protestare contro la violenza in un Paese dilaniato dalla contesa dei diversi gruppi armati per il narcotraffico e le estrazioni minerarie.