La fine del corpo di José Heliberto Guerra David1
27 marzo 1997

Un corpo animato che semina manioca

Un corpo assassinato

Un corpo travestito di abiti mimetici e fucile

Un corpo incolpato come falso positivo per vantaggio personale e strategia generale

Un corpo minaccia che agli altri sarebbe stato fatto lo stesso

Un corpo rubato

Un corpo offerto caro al padre (300 mila pesos) che non si può permettere di riavere

Un corpo pretesto per assassinare anche lui se fermato ad un posto di blocco di gruppi armati illegali

 Un corpo privato della consolazione

 Un corpo gettato fra altri in un anonimo luogo della città

 Un corpo perduto, negato

 Un corpo ricercato, desiderato, mai dimenticato.

 Chi di competenza si rifiuta di setacciare l’area della fossa comune in cui si suppone si trovi.

Ad oggi non è stata fatta alcuna giustizia.

Erica


1 Javier Giraldo Moreno, Fusil o Toga, Toga y Fusil, 2010, p 37

Una esplicita oppressione, un’oppressione mortale,
è condizione per la formazione di comunità?
Cresce il pensiero individuale
insieme al benessere apparente
confort sempre insufficienti
di cui bisogna continuare a preoccuparsi
e l’attenzione occupata
si distoglie da ciò che importa.
Mentre l’oppressione mimetica avanza
la mancanza più grande di una parte di umanità
sta nel lasciarsi distrarre
lasciarsi dividere
lasciarsi divisi
non vedere ciò che malamente è occultato
e galleggiare in una costruita inconsapevolezza
per l’obbligo celato di schiavitù liberamente scelte.
Perché attendere il peggio per rinunciare, per unirsi e riconoscersi uniti?

Erica

È possibile vivere lontano dalla strada.

Vite di sudore costante, umile;
opposte all’ipocrisia ingorda di parole vuote:
Pace.

È possibile vivere lontano dalla strada.

Vite che discutono l’assunto “violenza per violenza”
con il loro esistere materializzano un’alternativa
Pace.

È possibile vivere lontano dalla strada.

Vite che abbracciano aderenti il desiderio di giustizia,
Vite ardenti fino all’ultimo respiro:
Pace.

Erica

Umani assassini senza memoria
tutto pur di un'illusione
membra, famiglia d'altri
l'anima, propria
Cammino sinuoso
per restare impigliati
negli ingranaggi di orrore
C'è
Altra
Via?
Umani contadini di memoria
tutto pur di resistere
egoismo, violenza ad altri
la vita, propria
Passi umili
di coraggio benedetto
lontano dall'oblio
Per chi respira
Silenzio
Un'alba.

Erica

C’è un morto sul bordo della strada
Steso al suolo
Un colpo alla testa, il cervello è fuoriuscito
Sulla terra avida di sangue

Nessuno vede il morto sul bordo della strada
Passano adulti e bambini
Passano cani e galline
Passano moto e chiveros
Nessuno si ferma

Tutti vedono il morto sul bordo della strada
Il silenzio per sopravvivere
Il silenzio per negare l’ovvio:
L’ora morto non ha obbedito a chi controlla il territorio.
Se pronunci la verità qui rischi la vita.

Ancora un morto sul bordo della strada.

Erica