
Da tre mesi accompagno la Comunità di Pace di San José de Apartadò in Colombia. E questo è ciò che per me significa "accompagnare".
Innanzitutto, accompagnare è rimanere informati.
Leggo, mentre bevo il caffè, le notizie sulle manifestazioni di protesta che in questi giorni inondano le città colombiane. Ogni mattina mi preoccupo e sconvolgo per la repressione violenta attuata contro chi chiede "Cambiamento".
39 omicidi[1] presumibilmente commessi da membri delle forze dell’ordine
379 desaparecidos[2]
16 casi di violenza sessuale[3]
Accompagnare è anche, e soprattutto, una presenza partecipata e coinvolta; in altre parole: condivisione quotidiana.
Vado a trovare Brigida nel suo patio rigoglioso di piante. Porto con me l'uncinetto, il filo di lana verde e l'astuccio che sto creando. Approfitto del suo esser guida per chiederle consiglio riguardo il mio lavoro. Ci vuole pazienza nello sciogliere le centinaia di nodi compiuti per poi ripartire, nodo dopo nodo, a causa di un singolo errore commesso alcuni strati prima. Ma la soddisfazione nel vedere la tua opera crescere, ordinata e compatta, è grande.