TZK è un acronimo che si riferisce agli agenti incaricati di reclutare soldati per l’esercito ucraino tra le persone idonee che non si sono ancora presentate in caserma. È qui che inizia la storia che vogliamo raccontare.
Un articolo di RSI – Radiotelevisione svizzera (www.rsi.ch/info/mondo/Ucraina-lo-spettro-degli-arruolamenti-forzati--2303961.html) riferisce di "Uomini fermati per strada e portati via con la forza, controlli sempre più stringenti, retate alle fermate dei mezzi pubblici e persino in ristoranti e palestre". Tra questi uomini ci sono anche coloro che si dichiarano obiettori di coscienza all'uso delle armi.
IN PRIMO PIANO
Da Quseyr

Questa sera guardo le stelle da Quseyr, dal tetto della casa che abbiamo preso in affitto in questo piccolo paese siriano a sud-est di Homs.
Non è una vacanza, sicuramente non è turismo, non siamo propriamente cooperanti, non abbiamo un ufficio - e non ne vogliamo uno - ci spostiamo con i mezzi pubblici e parliamo dialetto levantino senza aver mai studiato l’arabo standard, quello ufficiale.
Resistenza a Khallet Athaba

H è passato da casa nostra per fare due chiacchiere e concedersi uno sfogo su Khallet Athaba’.
Provo a trascriverlo, iniziando con la conclusione del discorso, che era positiva: la resistenza palestinese si sta ricompattando e la paura e il senso d'abbandono stanno soccombendo.
H è partito dal momento della demolizione: dopo che praticamente l'80% del villaggio è stato demolito, l’esercito di occupazione non ha permesso agli attivisti e ai giornalisti di fare luce e supportare Khallet Athaba’, tentando di isolare sempre di più la comunità palestinese.
Diari dall’Ucraina

Mykolaïv, ore 21:30, suona di nuovo l’allarme, il pensiero va subito a dove sarà l’attacco, a chi lo subirà, ad altre distruzioni e ad altri morti che andranno ad aggiungersi ad una lista senza fine.
Torniamo nel rifugio, ora più confortevole rispetto a tre anni fa, ma pur sempre un luogo “sottoterra”; la luce laggiù, in fondo al corridoio, sembra ogni giorno più vicina ma, invece, rimane fuori, lontana, come la Pace e la serenità.
C/S - Fadda: solidarietà a Relatrice Onu Francesca Albanese
«Esprimiamo solidarietà alla Relatrice Speciale Francesca Albanese. Le sanzioni statunitensi contro l'esperta indipendente costituiscono una grave minaccia all’indipendenza e imparzialità del mandato dei relatori speciali ONU. Le misure intraprese rappresentano l’ennesimo tentativo di delegittimare l’intero sistema di garanzia e di monitoraggio delle Nazioni Unite volte al rispetto dei diritti della persona e dei popoli. Ringraziamo la Relatrice per la costanza ed il coraggio nel descrivere in modo chiaro quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e nel dare voce a quanti subiscono l’oppressione».