| English

OPERAZIONE COLOMBA

Corpo Nonviolento di Pace della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

  • CHI SIAMO
    • OPERAZIONE COLOMBA
      • Chi siamo
      • Cosa facciamo
      • Storia
      • Report mensili
      • Bibliografia
      • EIRÉNE - il nostro diario
      • Campagne a cui aderiamo
      • Contatti
  • DOVE SIAMO
    • MEDIO ORIENTE
      • Palestina
      • Libano-Siria
    • AMERICA LATINA
      • Cile-Mapuche
      • Colombia
    • EUROPA
      • Emergenza Confini
      • Emergenza Ucraina
  • COSA PUOI FARE TU
    • PARTECIPA
      • Formazione volontarie e volontari
      • Organizza un incontro
      • Iscriviti alla Newsletter
    • SOSTIENI
      • Donazione classica
      • Tutti per Uno: "adotta" un volontario
      • Shop
      • Raccolte fondi dei volontari
      • Tesseramento 2023
      • 5x1000
  • Multimedia
    • Foto
    • Podcast
    • Video
  • DONA ORA

Operazione Colomba nel 2023

Le presenze di Operazione Colomba in zone di conflitto nel 2023

IN PRIMO PIANO



Il seme di M.

  • Cile - Mapuche
  • 26 Maggio 2023

È un giorno di pioggia e siamo diretti ad un fondo rivendicato da una comunità mapuche, loro la chiamano “recuperación”; recuperare la terra che gli è stata rubata con la violenza dallo Stato cileno nella seconda metà dell’ottocento; per i latifondisti e per le forze dell’ordine si tratta di usurpazione di proprietà privata.
Arriviamo e ad accoglierci c’è il Lonko. Ci sediamo all’interno della loro casa, fatta di lamiere e teli di plastica. All’interno fa freddo, c'è una vecchia lavatrice utilizzata come camino. Sotto i nostri piedi scorre un fiumiciattolo creato dalle forti piogge. Chiedo da quanto tempo vivono in queste condizioni, mi rispondono che sono qui da gennaio. Rimango sorpreso. Condividiamo un mate e un’ottima zuppa di fagioli. L’amore che si prova per questa celestiale comunità è racchiuso in un’unica persona: M., che ha deciso di dedicare la sua vita alla salvaguardia del territorio e della cultura Mapuche. Dopo il pranzo inizia a cantare in mapudunkun, la sua voce vibra potente nella stanza: "Noi siamo il popolo della terra e faremo di tutto per proteggerla".

Leggi tutto...

Corso di formazione: riaperte le iscrizioni

  • 23 Maggio 2023

Causa alluvione la formazione per volontari e volontarie di "breve periodo", prevista a Rimini dal 18 maggio, è stata rinviata.
Il Corso si terrà quindi da giovedì 8 a domenica 11 giugno in presenza a Rimini e proseguirà online da lunedì 12 a venerdì 16 giugno.

Iscrizioni nuovamente aperte fino a lunedì 29 maggio.

Maggiori info e modulo di iscrizione: www.operazionecolomba.it/formazione.html

Percezione e realtà della guerra

  • 23 Maggio 2023

Sono arrivato in Ucraina a Mykolaiv esattamente 2 settimane fa.
Ricordo che appena arrivato da un lungo viaggio di circa 15 ore, desideravo buttarmi su un divano o un letto per riposarmi un po’ e recuperare le energie.
Invece appena entrato nel centro che mi avrebbe ospitato per un mese, mi hanno chiesto di dare una mano per la distribuzione di beni di prima necessità.
Là fuori, una lunga fila di persone anziane, donne con bambini, giovani e alcune persone con disabilità, aspettavano pazientemente.
Dopo neanche un’ora di distribuzione, sento suonare per la prima volta nella mia vita la sirena antiaerea. Immediatamente mi irrigidisco e cerco di capire cosa bisogna fare in questi casi, Carla, una volontaria che è venuta per vari periodi qui a Mykolaiv con Operazione Colomba, mi spiega che le scale per il rifugio sono esattamente dietro di noi e che la distribuzione solitamente continua poiché dopo diversi minuti dovrebbe cessare l'allarme grazie alla contraerea rinforzata che (si spera) faccia il suo lavoro neutralizzando il razzo in volo.
In ogni caso è bene tenere d’occhio il rifugio più vicino e non abbassare mai la guardia.
Dopo questo episodio, durante le poche uscite che ho fatto per la città con gli altri volontari e soprattutto con i ragazzi e le ragazze di Mykolaiv, ho una sensazione strana.

Leggi tutto...

Caccia all’uomo

  • Libano-Siria
  • 23 Maggio 2023

K. si porta la mano al petto. Le sue dita rimarranno segnate per sempre dalle martellate ricevute durante i nove anni di prigione in Siria.
Sospira cercando di non darlo a vedere.
Il check-point ormai è alle spalle mentre torna a casa in bus.
Durante questo periodo di deportazioni sommarie, aggravatosi nell’ultimo mese, è difficile capire a quanti, allo stesso check-point, è stata invece riservata una sorte diversa.
Il padre di A., 23 anni, è venuto a sapere che suo figlio è stato fermato proprio lì solo perché informato da chi l’ha riconosciuto nella località al confine con la Siria durante la deportazione.
Era con una trentina di persone. Di A. non si è più saputo nulla per due giorni. Poi la notizia.
È in prigione nel Paese da cui è andato via quando aveva 14 anni.
“Non lo possono prendere per la leva militare obbligatoria perché è l’unico figlio maschio. Dovrebbero rilasciarlo, ma chissà che gli hanno fatto. Se gli hanno chiesto dov’è la sua famiglia, dovremo andare via di qua”.
Le deportazione ci sono sempre state, rispettando una qualche procedura che rispondeva alle esigenze della “sicurezza pubblica”.
Ma ora si tratta di veri e propri rastrellamenti arbitrari e ingiustificati dall’effetto immediato.
H. era uscito al mattino presto senza documenti.
“C’è un fattore che arriva all’alba e porta il laban (yogurt) fresco”.
I soldati l’hanno fermato mentre camminava vicino casa sua e l’hanno portato via.

Leggi tutto...

Una rivoluzione tradita?

  • Cile - Mapuche
  • 15 Maggio 2023

Domenica scorsa tutti i cileni sono stati chiamati a votare per eleggere 50 persone che faranno parte dell’assemblea che dovrà verificare la nuova costituzione, che è già in gran parte scritta da un gruppo di circa 70 esperti. Il tempo per “lavorare” su questa nuova carta costituzionale sarà di sei mesi, dopodiché si tornerà alle urne per approvarla o rifiutarla.
“Rechazar por una mejor” “rifiutarla per una migliore” è stato il motto di molti partiti nel settembre 2022 quando la prima bozza costituzionale è arrivata alle urne. La stragrande maggioranza dei cileni l’ha infatti rifiutata.
La prima bozza nasceva da un’assemblea di 155 membri, molto diversa da quella eletta domenica.
Il processo costituente arrivava dopo la grossa pressione fatta dalla società civile che dall’ottobre 2019 aveva iniziato a scendere in piazza per chiedere più diritti e una società più giusta.
L’estallido social che aveva lo scopo di cambiare questo Paese è stato un grosso movimento di massa che lo Stato e il Governo Piñera hanno tentato di fermare con una repressione a tratti feroce.
Le premesse c’erano: la pressione popolare aveva spinto il Presidente ad accettare un processo democratico di cambiamento della carta costituzionale attualmente vigente, (carta costituzionale scritta durante la dittatura di Augusto Pinochet); le elezioni per il nuovo Presidente hanno poi visto eletto Gabriel Borić, un Presidente progressista, di sinistra ed ex leader studentesco.

Leggi tutto...

Altri articoli...

  • È morto l’uomo non il suo sogno
  • La guerra
  • Una porta sempre aperta
  • Che cosa abbiamo imparato dalla guerra in Ucraina.
  • Tornare in Albania
  • Mapuche in difesa della laguna
  • Commemorazione
  • Colombe e cicogne
  • Ma-come-te-va
  • Mentre ascolti, guardi e pensi

TESSERAMENTO 2023

Aderisci alla Campagna di Tesseramento di Operazione Colomba 2023: CLICCA QUI

Formazione

8 - 16 GIUGNO 2023
[Rimini/online]

Bando Formazione
Modulo di iscrizione

ADOTTA UN VOLONTARIO

 Iscriviti
alla Newsletter


 Contatti

OPERAZIONE COLOMBA

via Mameli 5
47921 Rimini
Tel/Fax +39.0541.29005


 

P.I. 01433850409  | Informativa Privacy | Condizioni d'uso | Cookie Policy |   
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo sito sono rilasciati sotto
Licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Non Opere Derivate 4.0.

Back to top