Giugno 2025

Situazione attuale

Nel mese di giugno le persone giunte nel territorio greco sono aumentate rispetto al mese precedente, arrivando a 1.421, secondo le statistiche di Aegean Boat Report; mentre 1.244 persone invece sono state bloccate dalla guardia costiera o polizia turca mentre tentavano di oltrepassare i confini.

La situazione nell’isola di Creta resta emergenziale sotto diversi punti di vista.

A metà giugno, in pochi giorni, circa 1.300 persone hanno raggiunto la costa cretese, mentre l’amministrazione sull’isola non riesce a gestire adeguatamente i numerosi arrivi per mancanza di strutture adeguate.

Le persone sbarcate alloggiano per breve tempo in centri di accoglienza d’emergenza, come un parcheggio aperto, una vecchia stazione dei bus o un campo da calcio, per poi essere trasferite nelle strutture dell’entroterra.

Il governo greco ha recentemente deciso di dispiegare forze navali sulle coste con una funzione di deterrenza per le partenze dalla Libia.

Il 14 giugno si è commemorato l’anniversario della strage di Pylos, quando circa 600 persone morirono durante un naufragio in presenza di una nave della guardia costiera greca. Recentemente è stata avviata un'indagine penale per verificare la responsabilità del naufragio e 17 ufficiali della Guardia Costiera greca sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Sul piano politico la notizia più rilevante riguarda le dimissioni del Ministro per la migrazione Makis Voridis e la nomina del nuovo Ministro, Thanos Plevris, la cui direzione politica sembra già segnata da un approccio estremamente duro nei confronti delle persone in movimento.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Tra le attività sono continuate le visite ai campi di Ritsona e Malakasa, con un paio di visite anche ai campi di Oinofyta e Thiva, e le cene\pranzi organizzati a casa Colomba con diverse persone.

A inizio mese J., di cui i volontari seguivano la situazione legale, è stato arrestato dalla polizia fuori dal campo di Ritsona, davanti a testimoni.

Purtroppo, nonostante sia anche stata emessa una denuncia di scomparsa, di J. non si hanno più notizie dal giorno dell’arresto.

I volontari continuano la ricerca attraverso avvocati.

Anche Sa., marito di Su., è stato arrestato nei pressi di Ritsona per guida di taxi abusivo (unica forma di trasporto da e per il campo per i suoi residenti) e per mancanza di documenti, nonostante avesse un appuntamento fissato alcuni giorni dopo per avviare la seconda domanda di asilo per sé e la sua famiglia.

La situazione di H., il bambino in ospedale, rimane molto grave. I volontari continuano ad incontrare regolarmente la famiglia e, a causa di complicazioni dei rapporti tra la famiglia e il personale sanitario, il team ha deciso di sospendere momentaneamente le visite all’ospedale e di focalizzare il proprio intervento sul coordinamento con i servizi di supporto all’interno e all’esterno dell’ospedale.

Per quanto riguarda le attività ai campi, la situazione a Ritsona è in evoluzione poiché attualmente le persone che vi abitano sono poche rispetto all’effettiva capienza, mentre giungono informazioni informali sulla possibile riorganizzazione (o chiusura) della struttura.

A Malakasa (1) invece gli arrivi aumentano ed è stato raccontato ai volontari che molti dei nuovi residenti del campo provengono da Creta. Oltretutto, video e testimonianze raccolte tra le persone che vivono nel campo, proverebbero che sono avvenuti degli interventi invasivi della polizia greca all’interno del campo, con l’obiettivo di liberare caravan già abitati per i nuovi arrivati.

Attraverso il networking con le altre organizzazioni, viene evidenziato un problema emergente che riguarda l’alloggio d’emergenza e a lungo termine per persone in movimento di ritorno da altri Paesi europei o espulse dai campi.

La carenza di alloggi, che non sono garantiti dalle Istituzioni ma solo da organizzazioni solidali, è aggravata dalle informazioni che circolano e parlano di futuri aumenti di espulsioni.