Situazione attuale
L’ONG Aegean Boat Report nel mese di febbraio ha registrato 1.602 persone arrivate sulle isole greche. Inoltre ha rilevato 46 imbarcazioni oggetto di respingimento, per un totale di 999 persone vittime di pushback.
Nel mese di gennaio la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha condannato la Grecia riconoscendo che la pratica dei respingimenti violenti operati nei confronti dei migranti verso le coste turche rappresenta una prassi operativa consolidata. Ne è seguita la condanna e il risarcimento ad una donna turca che è stata trattenuta e respinta dalle Autorità greche senza che fossero prima valutati i potenziali rischi del suo ritorno in Turchia, violando quindi le norme del Diritto internazionale.
Rispetto invece al contesto più ampio della rotta balcanica si segnala il rapporto pubblicato dal Tavolo Asilo e Immigrazione, riguardo al tema dei campi esternalizzati in Albania dal titolo “Oltre la frontiera. L’accordo Italia-Albania e la sospensione dei Diritti”, è disponibile QUI.
Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie
Il mese è iniziato con una conferenza stampa riguardante gli ostacoli burocratici alle vite dei richiedenti asilo siriani in seguito alla caduta di Assad, i controlli alle frontiere, il congelamento dei processi di asilo, e le condizioni di vita nei campi di accoglienza. A questo evento è seguito il “CommemorAction”, una manifestazione che ha visto radunarsi a Syntagma, davanti al parlamento di Atene, alcune centinaia di attivisti e richiedenti asilo che, dopo alcuni proclami al megafono, sono partiti per un corteo nelle strade limitrofe, ben scortati da numerosissimi agenti in completo antisommossa. La commemorazione ha riguardato le persone che sono state uccise ai confini e ha invitato a lottare per la giustizia, contro la “fortezza Europa”, i controlli alle frontiere e la guerra alle persone migranti.
A seguito di un imprevisto, i volontari sono rimasti “appiedati” per alcuni giorni, ma questo fatto ha favorito un incontro inaspettato a Malakasa con due donne palestinesi. Volontari e volontarie, tramite la rete delle Associazioni operanti in Grecia, sono riusciti a farle trasferire e accettare al RIC di un’altra città, dando loro tutto il supporto morale e logistico possibile.
Le attività sono proseguite anche fuori dai campi nonostante le temperature gelide. Sono stati fatti alcuni accompagnamenti per aiutare persone con particolari fragilità che, senza questo aiuto, non sarebbero riuscite a presentarsi alle visite mediche.
Volontari e volontarie hanno inoltre partecipato all’incontro periodico di “Camp Networking”, plenaria che raccoglie diverse organizzazioni impegnate nel supporto alle persone in movimento. In seguito all’incontro si sono fatti carico della preparazione di un format che è stato condiviso con tutti i partecipanti e che contiene i contatti di ogni Associazione, l'ambito di attività e i recapiti, nell’ottica di collaborare e fare sempre più rete con l’obiettivo comune di tutelare i Diritti Umani delle persone in movimento.
I volontari di Operazione Colomba hanno anche proposto a due amici una “gita” domenicale a Capo Sunio. Nonostante il freddo, la giornata è stata preziosa e i volontari sono stati ringraziati per aver condiviso una piccola parentesi di umanità in mezzo alle tante violazioni che ogni giorno le persone in movimento subiscono.