I residenti del campo di Ritsona sono isolati

I volontari e le volontarie di Operazione Colomba in questi mesi hanno lavorato, in cooperazione con altre organizzazioni e collettivi solidali che agiscono sul campo, per scrivere una Dichiarazione sulla situazione di isolamento del campo profughi di Ritsona e le conseguenze che determina sulla vita dei residenti del campo.
Questa Dichiarazione è stata scritta nello specifico per il campo di Ritsona, ma la situazione di isolamento descritta nel documento è comune a tanti altri campi profughi in Grecia.

Il “Camp Network Group” è un gruppo informale composto da collettivi, assemblee, associazioni ed individui che lavorano in solidarietà con le persone che sono costrette a vivere in condizioni di isolamento all’interno dei campi per richiedenti asilo (Ελεγχόμενη Δομή Προσωρινής Φιλοξενίας Αιτούντων - Controlled Access Facility for Temporary Accommodation of Asylum Seekers ) nei dintorni di Atene e in tutto il territorio greco. Siamo convinti che il sistema campi per richiedenti asilo sia inumano e degradante. Questi luoghi violano i Diritti Umani delle persone e la loro libertà di movimento impedendo l’accesso ai servizi di base e rinforzando il controllo e l’isolamento anziché l’inclusione e il supporto. Nessuno dovrebbe essere costretto a vivere in queste condizioni.

L’isolamento è il concetto chiave della politica greca nella gestione della popolazione migrante attraverso la diffusione del sistema dei campi nel territorio nazionale e sulle isole. Per i residenti del campo di Ritsona il trasporto da e verso le città limitrofe, in particolare verso Atene, è stato sempre un tema cruciale. Il campo di Ritsona si trova a 19 kilometri da Chalkida (quattro ore e mezza di cammino) dove c’è l’ospedale più vicino, a 20 km da Thiva e a 70 da Atene.

L’assenza di un servizio di trasporti pubblici frequenti e gratuiti da e verso Atene e Chalkida, rende il campo un luogo sempre più simile ad una prigione a cielo aperto. Inoltre, poter raggiungere la città equivale a poter accedere ai servizi sanitari di base e di emergenza, che sono particolarmente carenti all’interno del campo come è già stato ampiamente documentato.

Nel corso degli anni, gli autobus per Atene sono stati prima forniti temporaneamente da organizzazioni non governative (prima del 2020), poi da agenzie intergovernative come, ad esempio, l’OIM (nel 2022-2023) e talvolta dal Ministero dell’Asilo e della Migrazione, al solo scopo però di trasportare le persone da e verso l’Ufficio per l’Asilo sito a Katehaki. Negli ultimi cinque mesi invece, il Governo ha messo a disposizione solo un autobus attivo dal martedì al venerdì che parte da Ritsona alle 7:00 del mattino e porta le persone a Katehaki, presso l’Ufficio per l’Asilo, e le riporta verso il campo alle ore 15:00. Ad ogni modo, nessuna di queste possibilità di trasporto è stata mai davvero così costante e adeguata ai bisogni delle persone.

In alternativa, la fermata del trasporto pubblico più vicina si trova a 700 metri di distanza dal campo, lungo l’autostrada che collega Ritsona a Thiva, priva di illuminazioni e marciapiedi, all’interno della zona industriale di Ritsona. Con un costo di una corsa verso Atene al prezzo di 13,00 euro, questa risulta una soluzione difficilmente accessibile per le persone che cercano di raggiungere la città. L’altra alternativa per recarsi in città è quella di prenotare un taxi autorizzato al costo di 100 euro per singolo viaggio.

A gennaio 2024 il Ministero della Migrazione e dell’Asilo ha attivato un servizio di trasporto dal martedì al venerdì con partenza da Ritsona alle 06.30 del mattino verso l’Ufficio Asilo di Katehaki e con rientro al campo alle 15.00. Due mesi dopo, a partire da marzo 2024, questo servizio è stato sospeso.Questo continuo cambiamento all’interno dei servizi di trasporto non solo ha impedito alle persone di accedere ai loro diritti legali e ai servizi essenziali, ma ha comportato anche una manipolazione psicologica, aumentando la dipendenza dei residenti dalle autorità del campo per quanto riguarda la loro capacità di muoversi da e verso il campo. Inoltre, per accedere a questi temporanei servizi di trasporto, alle persone era richiesto di prenotare un posto con una settimana di anticipo, alla condizione di mostrare una prova scritta dei loro appuntamenti nonostante molti servizi sanitari e legali non rilascino nessun promemoria, aggiungendo un’ulteriore barriera alla loro libertà di movimento.

Come anticipato, la questione dello spostamento è cruciale in quanto implica la possibilità di accedere a servizi essenziali e alle diverse reti presenti sul territorio.

  1. Servizi legali

I residenti del campo ricevono degli appuntamenti presso gli uffici dell'asilo di Atene che sono obbligatori ed essenziali per l'avanzamento di una richiesta di asilo, come ad esempio l’appuntamento per la registrazione della domanda di protezione internazionale e l’audizione per l’intervista. Spesso questi appuntamenti sono fissati alle 8.00 del mattino (anche durante il weekend). Ad oggi, per potersi presentare all’appuntamento, le persone devono spesso recarsi ad Atene il giorno prima e trovare una sistemazione per la notte. Se si perde un appuntamento, la domanda di asilo potrebbe decadere automaticamente, rendendo nell’immediato le persone prive di documenti e non idonee a rimanere nei campi, di conseguenza senza fissa dimora e a rischio di detenzione e deportazione. Devono presentare una nuova domanda di asilo al costo di 100 euro a persona, a partire dalla seconda nuova domanda.

Impedire alle persone di presentarsi agli appuntamenti per la richiesta di asilo ostacola il loro Diritto di chiedere asilo e protezione nel Paese in cui arrivano, come invece è previsto dalla Convenzione di Ginevra del 1951. Inoltre, per avere orientamento e supporto all’interno del complesso e ostile sistema di asilo, le persone hanno spesso bisogno dell'aiuto di avvocati, interpreti e operatori che risiedono prevalentemente nelle città. L'accesso all'interpretazione nella lingua ufficiale del proprio Paese è un Diritto sancito dalla legislazione dell'UE.

2. Servizi medici

L'accesso all'assistenza sanitaria è un Diritto fondamentale e dovrebbe essere sempre rispettato. Questo nei campi dipende spesso dalla capacità delle persone di accedere ai trasporti per raggiungere Atene. Le condizioni di vita nel campo di Ritsona sono tristemente note (scarso o inesistente accesso ai farmaci, mancanza di medicinali, fornitura di cibo e vestiti insufficiente, numerose patologie psicologiche non curate).

Nel gennaio 2023, Sommet Nsoni Nsita è morto all’interno del campo a seguito di una malattia durata molti giorni, trascurata dal personale medico del campo unita ad una risposta tardiva dei servizi di emergenza. Non si tratta di un’eccezione. L'accesso ai trasporti gratuiti è fondamentale in molti casi: i tempi di risposta delle ambulanze nel campo di Ritsona si sono dimostrati più volte estremamente lenti, se non addirittura inesistenti, e gli operatori sanitari che lavorano nel campo indirizzano abitualmente le persone agli ospedali di Atene, comprese quelle che necessitano di cure regolari per patologie gravi. Allo stesso tempo, poiché il numero di organizzazioni che si recano nei campi si è ridotto negli ultimi anni, la maggior parte degli operatori umanitari con competenze sanitarie ha sede ad Atene, così come quelli che forniscono interpretazione e supporto accompagnando i residenti del campo alle visite ospedaliere.

  1. Il cibo

Come è stato riferito in passato, il cibo nei campi è spesso di pessima qualità, se non addirittura avariato e poco nutriente. I pasti per l'intera giornata vengono consegnati ogni mattina in singole porzioni preconfezionate. Non viene offerta alcuna possibilità di scelta e viene distribuito lo stesso cibo ogni giorno, senza tener conto di chi osserva diete specifiche, digiuni o gusti personali. Il cibo spesso non viene consumato e abbiamo ricevuto segnalazioni di cibo immangiabile, che causa mal di stomaco e infezioni intestinali.

  1. Lavoro

Secondo le recenti normative, i richiedenti asilo possono lavorare nei 60 giorni successivi alla registrazione nel campo. Senza un trasporto affidabile e regolare dal campo di Ritsona ad Atene, è estremamente difficile per le persone accedere all’orientamento occupazionale e ai workshop dedicati alla redazione del curriculum organizzati nelle città, così come partecipare ai colloqui lavorativi per le posizioni aperte. Anche dopo aver trovato un lavoro adeguato nei centri urbani più vicini, le persone non sono in grado di raggiungere con puntualità il posto di lavoro o di tornare al campo dopo il turno, a causa delle limitate opzioni di trasporto. Questo lascia poca scelta ai residenti del campo che si trovano così costretti ad accettare lavori sottopagati e di sfruttamento nei campi o nelle fabbriche adiacenti. L'accesso ad un lavoro retribuito è essenziale per molte persone, poiché l'ammontare dell'assistenza economica erogata nei campi è insufficiente per vivere.

IMPORTO DELL'ASSISTENZA IN DENARO AL MESE

IMPORTO DELLE EROGAZIONI MENSILI

Senza distribuzione di cibo

 

Con distribuzione di cibo

150 EURO

1 Adulto

75 EURO

270 EURO

2 Adulti oppure 1 Adulto e 1 bambino

135 EURO

320 EURO

2 Adulti + 1 bambino

160 EURO

420 EURO

2 Adulti + 2 bambini (o numero maggiore)
(le famiglie con più di due figli non ricevono una maggiorazione sulle erogazioni)

210 EURO

 

5. Vestiti e prodotti per l'igiene

Nei campi le persone ricevono saltuariamente dei vestiti e non ne hanno a sufficienza, soprattutto durante mesi invernali. Il nostro “Camp Network Group” viene contattato regolarmente con richiesta di vestiti, scarpe, prodotti per l'igiene e articoli per bambini e neonati, ma purtroppo non si è in grado di organizzare una distribuzione regolare per soddisfare le esigenze di un intero campo. A Ritsona le persone hanno bisogno di raggiungere la città per accedere a una distribuzione gratuita di vestiti maggiormente organizzata e per avere più scelta, in modo da avere abiti caldi in inverno ed evitare ripercussioni sulla salute.

6. Socializzazione e attività

I richiedenti asilo di Ritsona non avendo la possibilità di lasciare il campo e l'area circostante a causa della mancanza di mezzi di trasporto, sono anche isolati socialmente del resto della società e da qualsiasi attività ricreativa di loro gradimento da condividere con il resto della comunità. Questo è particolarmente rilevante in quanto le persone non possono invitare le loro famiglie e i loro amici non residenti nel campo a unirsi a loro per socializzare o mangiare insieme. Tutto ciò rende il campo di Ritsona una vera e propria prigione.

La lontananza dei campi dalla città e l'assenza di mezzi di trasporto rendono poco consapevoli gli abitanti di Atene rispetto all’attuale situazione dei campi. Questo ostacola la nascita di forme di solidarietà diffusa oltre alla possibilità dell’incontro con l’altro. Tutte le criticità della vita all’interno dei campi vengono tenute lontane dall'opinione pubblica, promuovendo invece xenofobia e razzismo a causa dell'impossibilità di incontro tra i migranti e la società accogliente.

Un trasporto costante e gratuito da e per Atene potrebbe garantire l'accesso a tutte le necessità di cui abbiamo trattato sopra e al contempo aiuterebbe a garantire il rispetto dei Diritti Umani e della dignità delle persone che vivono all'interno dei campi.

RICHIESTA

Per tutti questi motivi, come Camp Network Group, chiediamo che il Ministero della Migrazione e dell'Asilo fornisca con urgenza e in tempi celeri un certo numero di autobus giornalieri, regolari e gratuiti dal campo di Ritsona ad Atene e a Chalkida. Gli autobus non devono essere collegati solo agli uffici per l'asilo, ma devono raggiungere i centri cittadini per soddisfare le necessità legate agli appuntamenti che possono avere le persone, sia al mattino presto sia durante il fine settimana, indipendentemente dalla loro natura.