Situazione attuale
Ancora un mese di incertezze e difficoltà per il dialogo tra il Governo e i diversi gruppi armati illegali presenti nel Paese. Si è in attesa del prossimo ciclo di dialogo previsto ad agosto con il gruppo armato illegale della Segunda Marquetalia, struttura suddivisa in tre fazioni principali, a loro volta costituite da vari sottogruppi, secondo quanto rilevato da Indepaz (Istituto di Studio per lo Sviluppo e la Pace).
Anche il processo di dialogo con la guerriglia dell’ELN non sta avanzando molto. Ad inizio mese, il Commissario per la Pace, Otty Patiño, ha esplicitato al gruppo armato che se non decideranno definitivamente se intraprendere o meno un cammino di pace, ci sarà un crisi certa all’approssimarsi del 3 agosto, data ultima del cessate il fuoco bilaterale stipulato tra il governo e la guerriglia dell’ELN. Il governo auspica venga rinnovato il cessate il fuoco per cercare una via alla smobilitazione del gruppo armato e soprattutto per diminuire gli attacchi che ancora oggi ci sono da parte dell’ELN contro la popolazione civile. Se ciò non accadrà inizieranno di nuovo le azioni offensive contro la suddetta guerriglia. Purtroppo a fine luglio l’ELN attraverso un comunicato al governo, ha fatto intendere di non avere la volontà o l’interesse di arrivare ad un accordo di pace.
Mercoledì 24 luglio però, l'Aeronautica Militare colombiana (FAC) ha effettuato il primo bombardamento in Cauca durante il governo Petro, secondo i resoconti del Ministero della Difesa. Un fatto che, pur non cambiando la direttiva del Ministero della Difesa, la dice lunga sulla crisi che si sta verificando in quella regione a causa dei miliziani dell'Estado Mayor Central (EMC) che non sono al tavolo delle trattative e operano sotto il comando di Ivan Mordisco contro il quale il Governo ha annunciato una "offensiva totale". L'altra fazione dell’EMC coinvolta nel dialogo di pace è quella di Calarcá Córdoba con la quale il cessate il fuoco è stato prorogato fino ad ottobre.
Secondo il capo della delegazione del governo nazionale, Camilo González Posso, nel nuovo ciclo di dialogo a Bogotá si prevede di affrontare tre questioni chiave: il rispetto della popolazione civile, le trasformazioni territoriali nelle regioni e la costruzione di un'agenda per la fine del conflitto con questo gruppo armato. "In effetti, quelli che sono ancora al tavolo sono i fronti che si trovano in parte del Putumayo, nelle zone del Caquetá, del Meta meridionale, del Catatumbo, del Magdalena Medio, del Bolívar meridionale e dell'Antioquia settentrionale. Quelli che non continuano sono fondamentalmente quelli del Cauca, con alcuni comuni limitrofi di Valle e Nariño, e quelli del Guaviare e della regione amazzonica", ha detto in una intervista González Posso.
Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie
Il mese di luglio è stato intenso non solo per la continuità garantita da Operazione Colomba agli accompagnamenti nei villaggi e in città a leader e membri della Comunità di Pace (CdP), ma anche per alcuni momenti di riflessione e memoria vissuti in maniera collettiva.
Come già espresso nell’ultimo comunicato pubblico della CdP del mese precedente, la presenza dei gruppi armati illegali nella giurisdizione di San José de Apartadó si manifesta non solo nel controllo territoriale ma anche in azioni violente contro la Comunità nei suoi spazi di vita e di lavoro.
Ed è proprio lo “spazio” inteso come Diritto alla terra e alla libertà che diviene sacro per la CdP.
Una sacralità non solo dettata dal fatto che è attraverso la terra che ci può essere sussistenza e resistenza, ma anche dalla realtà che per difenderlo, questo spazio, sono già state perse molte vite.
Per questo l’8 luglio si è svolta una camminata da San Josecito de la Dignidad al villaggio de La Unión dove nel 2000 i paramilitari, congiuntamente ai militari della Brigada XVII, fucilarono sei innocenti membri della CdP, tra cui Rigoberto Guzman, a cui è dedicata l’Aldea dove attualmente vivono alcune famiglie della CdP. Fare memoria delle parole di Rigoberto che, all’ordine dei paramilitari di inginocchiarsi prima di essere ucciso, disse che non si sarebbe mai piegato di fronte al male e che sarebbe morto in piedi, è molto più che ricordare: è, a tutti gli effetti, proseguire quello stesso cammino di fierezza, lealtà e determinazione fino a pagare questa scelta con la vita.
Un altro momento significativo che ha lasciato un segno impresso dentro ogni persona, è stata la camminata avvenuta tra il 18 ed il 20 luglio che ha visto più di 60 persone mettersi in cammino da La Esperanza fino al villaggio di Mulatos. Due luoghi divenuti simbolo della trasformazione del dolore in speranza. La Esperanza con l’uccisione di Nagelly ed Edinson lo scorso 19 marzo e Mulatos con il massacro di tre persone della Comunità di Pace avvenuto il 21 febbraio 2005 sono divenuti luoghi “sacri”, dove non solo si onorano i compagni e le compagne che hanno perso la vita, ma si raccolgono anche i frutti di questi semi che, morendo, hanno fatto germogliare campi di riso e mais.
E’ proprio in questi luoghi infatti che i membri della Comunità stanno concentrando il loro lavoro collettivo nella semina degli alimenti per la loro sussistenza.
Ringraziamo Leone per il tempo prezioso condiviso in questa terra tanto bella, quanto ancora lontana dal vivere in pace e auguriamo buon cammino ad Arantxa a fianco della Comunità.