SITUAZIONE ATTUALE
Allarme paramilitarismo (Comunicato Stampa).
La situazione attuale nel municipio di San Josè di Apartadò e Turbo (Mappa) si è aggravata in modo preoccupante in questo ultimo mese data la forte presenza del gruppo armato illegale post-smobilitazione delle AUC, riconosciuto come AGC (Autodefensas Gaitanistas de Colombia) che sta facendo incursioni nei vari villaggi della zona, proferendo minacce contro alcuni abitanti, occupando le abitazioni e generando paura e sfollamento da parte della popolazione locale. Questa grave situazione si era già vissuta nel 2013 e 2014 quando le AGC, con vari assassini selettivi, combattimenti con le FARC e lo sfollamento di alcune famiglie, aveva dato origine ad una grave crisi umanitaria. I paramilitari in questi ultimi due anni infatti hanno preso il controllo di un'area sempre più vasta del territorio a partire dal villaggio di Rodoxalì (sito a poche ore di cammino da Mulatos dove vivono alcune famiglie della Comunità di Pace) e quello di Aguas Frias, che risulta appartenere al comune di Turbo. Il territorio compreso tra questi due luoghi corrisponde esattamente alla zona in cui sorgono Arenas Altas e Bajas, El Porvenir, La Union, La Esperanza, tutti villaggi in cui sono presenti famiglie della Comunità di Pace.
Il controllo di tutti i villaggi nel corridoio tra Apartadò e Turbo ha permesso il passaggio degli uomini armati delle AGC da Nuova Antioquia verso Rodoxalì e Apartadò, Piedras Blancas e Carepa.
La presenza di questo gruppo armato illegale in tutti questi altri villaggi è dovuta in parte all' ”Operacion Agamenon” della polizia nazionale contro il clan Usuga (a cui farebbero parte questi paramilitari) proprio nella zona tra Nuova Antioquia e Rodoxalì.
Le operazioni della forza pubblica hanno obbligato le AGC a ritirarsi momentaneamente spingendosi verso i villaggi appartenenti a San Josè de Apartadò per garantirsi una nuova “via di uscita” attraverso il corridoio che va da Chigorodò - Carepa – Apartadò sino a Turbo.
Durante il mese di ottobre in diverse occasioni l'allarme per la presenza dei paramilitari nei pressi delle abitazioni dei membri di Comunità di Pace o di civili, ha fatto scattare l'intervento dei diversi gruppi di scorta civile internazionale al fine di presenziare ed accompagnare piccole commissioni umanitarie organizzate dalla Comunità stessa per portare sostegno ed aiuto. In particolare le situazioni più gravi si sono presentate al villaggio della Hoz (a solo un'ora di cammino dall'Aldea della Comunità di Pace) dove in diverse occasioni ci sono state delle incursioni paramilitari, la detenzione di alcuni civili e lo sfollamento di famiglie.
Il 19 ottobre nel villaggio di Arenas Bajas un gruppo di paramilitari si è accampato in un terreno appartenente ad un membro della Comunità di Pace proferendo minacce a diverse famiglie. All'arrivo dei volontari di Operazione Colomba il gruppo si era già ritirato per poi ritornare dopo pochi giorni. Un altro gruppo di scorta civile internazionale ha quindi accompagnato una commissione di integranti della Comunità sul posto, incontrandosi direttamente con il gruppo armato dal quale hanno ricevuto minacce e pressioni. Nello stesso tempo i volontari di Operazione Colomba erano impegnati nel villaggio La Esperanza dove i paramilitari avevano minacciato di uccidere 9 persone tra cui un membro della Comunità di Pace accusato di aver denunciato la loro presenza nella zona.
L'allarme per la situazione è stato dato a livello nazionale e gli uffici di ACNUR (Nazioni Unite per gli Sfollati) e la Defensoria del Pueblo si stanno lentamente attivando. In particolare la Defensoria ha mandato un documento di allerta nazionale e due commissioni hanno raggiunto Arens Bajas e La Esperanza. In quest'ultimo villaggio la situazione si è aggravata sino ad obbligare la popolazione ad uno sfollamento interno alla stessa area. Circa 48 famiglie hanno quindi deciso di stabilirsi a vivere nei pressi della scuola e del campo da calcio e organizzarsi in piccoli gruppi di lavoro per quotidianamente recarsi a lavorare nelle singole proprietà che sono stati costretti ad abbandonare.
Il membro della Comunità di Pace minacciato di morte, continuerà a vivere invece nella sua casa con la presenza il più possibile costante della scorta civile internazionale.
Questa drammatica situazione non riguarda solo la regione di Antioquia, ma anche il Cacarica, e l'Urabà chocoano dove ci sono centinaia di persone sfollate a causa dei paramilitari.
Nelle ultime settimane sembra che il Presidente Santos abbia dato l'ordine anche all'esercito di attaccare le basi paramilitari (sin ora infatti solo la polizia poteva agire contro questi gruppi armati perché il governo li considera semplicemente bande criminali), ma rimangono molte le perplessità sull'operato della forza pubblica da sempre collusa con i paramilitari.
ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Il 25 Ottobre si sono svolte in Colombia le Elezioni Amministrative nelle quali sono stati eletti i governatori dei 32 dipartimenti del Paese e i sindaci di circa mille comuni.
Si suppone che siano stati eletti gli amministratori locali di un eventuale post accordo di pace ma… (leggi l'articolo).
CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI
Il mese di Ottobre ha impegnato i volontari di Operazione Colomba in molti accompagnamenti nei diversi villaggi della Comunità di Pace a causa della grave situazione dovuta alla presenza paramilitare in molte zone del Paese tra cui Antioquia, la regione in cui i volontari vivono.
In più di una occasione quindi i volontari si sono recati a Mulatos, la Esperanza, Arenas Altas e Bajas dove la popolazione civile ha chiesto l'aiuto e la presenza della scorta civile internazionale e della Comunità di Pace per far fronte al pericolo di sfollamento e alle minacce di morte del gruppo paramilitare delle AGC.
Molte sono dunque state le settimane trascorse nei villaggi, ma il tempo passato a San Josecito è stato comunque vivo e pieno di momenti di condivisione con la gente.
E' stata organizzata infatti la terza edizione del torneo di domino, sfida amatissima a “suon di pedine”, con ambiti premi : cibo, stivali di gomma e un machete con lima!
Nella stessa giornata del torneo tutta la gente si è riunita inoltre per salutare la “nostra” Gio' che dopo più di due anni trascorsi nella Comunità di Pace ha deciso di rientrare in Italia e proseguire lì il suo cammino di vita.
Dal cuore di tutti noi un augurio di una vita donata agli altri come sempre ha fatto qui.
Per ringraziarla sono stati cucinati 13 chili di pasta condivisa tra tutta la gente presente!