Settembre 2014

SITUAZIONE ATTUALE

Dall'aprile 2014, scaduti gli 8 anni di reclusione concessi ai paramilitari che si erano smobilitati nell'ambito della cosiddetta “Ley de Justicia y Paz” (Ley 975/05), decine di ex paramilitari detenuti nelle carceri colombiane stanno tornando in libertà; molti di loro sono stati fra i maggiori criminali nella storia del Paese. Vivendo al lato delle vittime in una delle regioni più interessate dal paramilitarismo, la preoccupazione per la liberazione dei paramilitari è molto alta: danno per certo il ritorno dei loro carnefici nelle file delle Bacrim, definite “bande criminali” dallo Stato colombiano  ma sono in realtà frutto di un processo di consolidamento del paramilitarismo la cui presenza nella regione è più che mai attiva e soffocante. Inoltre non si ha notizia di effettive misure e politiche governative in ottica di reinserimento sociale di queste persone. Altro fatto “curioso” è il totale silenzio dei mass media negli ultimi mesi, in concomitanza cioè all'effettiva liberazione degli ormai (ex?!)-paramilitari.
Nonostante grandi parole di una pace vicina, essa non pare molto reale e ancora meno giusta: gli attori armati del conflitto rimangono gli stessi ed in piena attività.
A tal proposito vi invitiamo a leggere l'articolo/approfondimento che abbiamo appena pubblicato sul nostro sito: clicca qui.

CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI

Il mese di settembre ha visto la partenza di Monica e Giorgia, a inizio e fine mese, per il  periodo di stacco in Italia ed il contemporaneo ritorno di Silvia. Altra ottima notizia dopo quella del mese passato, è stato il rinnovo del visto di Giorgia che, contenta e sollevata, tra un mesetto tornerà sul campo!!!
I volontari sono stati impegnati questo mese in due accompagnamenti ai villaggi de La Esperanza e Mulatos. La situazione è al momento caratterizzata da un gran numero di operativi militari e spostamenti di gruppi armati, militari e guerriglia: membri della Comunità di Pace sono stati fermati ad un posto di blocco dell’esercito sul cammino per Mulatos, sono stati visti ed uditi, da San Josecito, movimenti di elicotteri e rumore di spari e bombardamento in direzione sempre di Mulatos, più volte sono stati presenti militari lungo la strada tra San José e Apartadò. I membri del Consiglio della Comunità hanno descritto movimenti di truppe in Arenas, Mulatos, La Esperanza e di truppe e guerriglia verso La Cristalina/Miramar. Inoltre nel villaggio di Mulatos i volontari, hanno assistito al sorvolo di alcuni aerei militari che da circa 6 anni non si vedevano nella zona. Sembra ci sia stato infatti un potente bombardamento per catturare il comandante del 5° Fronte delle FARC.
La situazione a San José è apparsa più tranquilla anche se una giornata di scuola è stata interrotta per i forti combattimenti che coinvolgevano l’adiacente base militare. Nonostante il pericolo e l’assurdità della presenza di una base militare a fianco di un centro abitato, continuano celeri i lavori di costruzione dell'enorme plesso scolastico  proprio ai piedi della base militare, costruzione pubblicizzata addirittura come investimento ed impegno nella scolarizzazione delle campagne. Nessuna denuncia appellandosi alle convenzioni di Ginevra (e al buonsenso!) è per ora servita a far neanche interrompere politiche di sviluppo che di fatto trasformano persone civili in scudi umani.
L’ultimo accompagnamento a Mulatos è stato in occasione dell’assemblea generale della Comunità di Pace che si è riunita due giorni a fine mese per discutere e decidere su temi riguardanti la vita quotidiana e comunitaria. È stato un bel momento comunitario che ha permesso ai volontari di Operazione Colomba di incontrare nuovamente o conoscere le persone che vivono negli altri villaggi. Per i membri della Comunità un momento importante nel quale, oltre alle discussioni, si ritrovano riuniti per alcuni giorni anche per  cercare di alimentare quel senso di unità e forza comunitaria nella resistenza nonviolenta al conflitto armato che continua nonostante gli osannati accordi di Pace.
La maggior parte del mese è stata vissuta a San Josecito tra lavori di casa, condivisione ed alcuni accompagnamenti in città, Apartadò e Chicorodò, di membri del consiglio della Comunità. In particolare è stato richiesto ai volontari di accompagnare, insieme ad un membro del consiglio, I.Z., residente poco oltre San José e pesantemente minacciata dai paramilitari. La signora ha ricevuto minacce telefoniche di morte da parte di un paramilitare identificatosi come appartenente all’Autodefensas Gaitanistas de Colombia (AGC), il nuovo nome sotto cui i paramilitari continuano ad esistere ed operare. Nelle settimane successive, militari della base di San José si sono presentati varie volte nella proprietà della signora, sempre intorno alle 5 di mattina, tentando di realizzare un censo dei dati della famiglia della signora ed accampandosi nel campo adibito a coltivazione di cacao della famiglia, impedendo un giorno di lavoro. Queste coincidenze temporali fanno pensare, ancora ad oggi, a stretti legami tra esercito e paramilitarismo a danno della popolazione civile.
Una mattina, inoltre, i volontari sono stati svegliati per accompagnare membri della comunità a parlare con una pattuglia dell’esercito che si era schierata sulla strada tra San José e Apartadò esattamente di fronte alla Comunità, nonostante la presenza di pannelli segnalino l’inizio e la fine della zona neutrale. Dal colloquio con i militari, che in seguito si sono spostati, è emerso che l’ordine era di appostarsi nei punti di maggior rischio della strada in attesa dell’arrivo a San José del sindaco di Apartadò; e quale punto più a rischio che antistante ad una comunità che da 17 anni ha scelto la neutralità nel conflitto???
Il tempo passato alla Holandita ha permesso ai volontari di dedicarsi al sostegno di alcune persone in difficoltà: accompagnare A. agli ultimi accertamenti medici finalmente autorizzati dall’assicurazione ed, insieme ai familiari, M. in ospedale sperando si riuscisse ad alleviare un po’ il dolore continuo che caratterizza le fasi finali della sua malattia.
Non sono mancati momenti di condivisione facilitati dalla porta sempre aperta in casa  Palomas, dalla proiezione di film nel chiosco, da partite di calcio sulla placa (campo in cemento da calcetto) e sulla Cancha (campo grande in erba) e dal torneo domenicale di calcio tra i villaggi della zona, ormai alle ultime battute ed in cui le Colombe vantano ora un altro marcatore!
Notizia dell’ultim'ora ma assolutamente gioiosa, la nota positiva con cui chiudere questo report, è la nascita alle 3.31 del 30 di settembre 2014 di una nuova “semilla de paz” della Comunità!!!