SITUAZIONE ATTUALE
La Colombia non aveva mai avuto una elezione che avesse diviso così tanto i colombiani come quella dello scorso 15 giugno. Nel Paese oggi molte famiglie vivono uno scontro tra i sostenitori di Santos e l'opposizione Uribista rappresentata da Zuluaga, in altre parole tra antiuribismo e uribismo. Una particolarità della campagna presidenziale è stato il livello di esagerazione e quasi di isteria con la quale gli uribisti hanno perseguito i santisti e viceversa.
I candidati dell'ex Presidente Uribe vedevano con terrore la rielezione di Santos come l'anticamera di una Colombia quasi socialista e ingestibile. L'unica salvezza per questo gruppo era l'elezione di Zuluaga con dietro Uribe.
La controparte di questo blocco ideologico però non è stata il santismo quanto l'antiuribismo. Il panico che poteva produrre l'arrivo ancora una volta di questo fascismo, era della stessa dimensione che sentiva l'altra parte per l'arrivo del comunismo.
La pace così si è convertita in Colombia nella “parola magica” per vincere la presidenza. Era già accaduto con Betancur nell'82, nel 1998 era stata la carta vincente per Pastrana e così fu per Uribe nel 2002. Con Manuel Santos si ripete la storia: il Presidente aveva lasciato in chiaro che il suo slogan sarebbe stato “uniti per la pace”.
La pace non solo era una buona opzione ma sembrava anche essere l'unica formula che Santos aveva nelle sue mani per vincere le elezioni.
Un Presidente infatti che vuole ripetersi, può vendere i suoi risultati o vendere se stesso. Ma nel caso di Santos era rischioso incentrare la campagna sul proprio Presidente se si tiene conto che l'antisantismo era molto forte; con i risultati del 15 giugno si è dimostrato alla fine che una parte del Paese ha votato più per una illusione di firmare l'accordo di pace con le Farc, che per il candidato stesso, un'altra invece ha votato per il male minore e per evitare così l'arrivo al potere dell'ex presidente Uribe tramite Zuluaga. In ogni caso c'è stato un fenomeno visto poche volte nelle elezioni colombiane e cioè l'unione di quei partiti che fino ad un mese fa erano opposti anche a Santos (Union Patriotica, Partito verde, Liberali, ecc) e che hanno trovato invece una logica all'alleanza sotto l'ombrello della pace.
La rielezione di Santos è stata applaudita da Stati Uniti ed Europa dimenticando che l'astensionismo alle urne ha raggiunto più del 50% degli aventi diritto al voto e che dei 15 milioni di colombiani che sono andati al voto quasi 7 milioni hanno votato per Zuluaga e quindi contro il processo di pace dell'Avana. Come a dire che il 40% dei votanti avrebbe scelto la guerra. La regione di Antioquia dove è presente il progetto di Operazione Colomba il 57,8% ha votato Zuluaga.
CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI
Poco prima della partenza di Alessandra, che ringraziamo per la sua preziosa presenza alla Holandita, è ritornato a San Josè Gennaro, per la gioia della gente della Comunità di Pace che sentiva la mancanza dell'accento tarantino e della sua allegria.
Durante il mese i volontari sono stati impegnati in alcuni accompagnamenti di monitoraggio a Mulatos e a La Esperanza anche se la situazione più complessa si registra nell'area di Cordoba ed in particolare nel villaggio di Alto Joaquin dove i paramilitari avrebbero minacciato direttamente di morte un membro della Comunità di Pace lì presente con la propria famiglia. In quella zona infatti esistono diverse basi paramilitari ubicate a poca distanza dal villaggio, da cui i gruppi criminali si muovono per le loro attività di narcotraffico e sfollamento, per le quali utilizzano lo strumento del terrore e della minaccia. Sembra infatti che abbiano una lunga lista di nomi di persone della zona destinate ad essere uccise per loro mano. La Comunità sta pensando di organizzare un monitoraggio costante dell'area interessata.
Il 27 giugno si è svolta invece la commemorazione della morte di Eduard Lanchero, leader della Comunità sin dagli anni '90, deceduto due anni fa. La sua strategia, il suo carisma e la sua visione chiara di ciò che significasse la resistenza civile nonviolenta, sono state per anni il motore e la guida di questa Comunità, che ora ne eredita il difficile cammino tra una politica che ancora di più occulta l'esistenza delle forze paramilitari nel Paese ed una società che in cambio del piccolissimo risarcimento economico avuto dal Governo per le proprie vittime, ha cessato di denunciare l'impunità di così tanti crimini.
In Comunità la condivisione continua ad essere viva e forte tra partite di pallone, tiri sempre più precisi nei canestri e la partecipazione, sempre numerosa, alla proiezione di cartoni animati e film proposti ad adulti e piccini. In più, con l'acquisto di nuove casse audio e di una super antenna, è stato possibile vedere sul grande schermo le partite del mondiale!