APPROFONDIMENTO CONTESTO
La regione di Antioquia è al centro della politica di espropriazione dello Stato colombiano, al servizio di industrie che hanno le loro sedi ben lontane dal paese.
É di questa settimana la notizia che alcune famiglie indigene di Nueva Antioquia siano state costrette a sfollarsi verso Curulao (Turbo) mentre altre di Mutatà siano state sfollate altrove. In entrambi i casi i metodi usati per convincere le famiglie ad andarsene sono quelli della violenza paramilitare.
In entrambi i casi si tratta di famiglie già sfollate una volta nel 1997, ritornate dopo il 2000 nei loro terreni impervi e poco produttivi, impegnatesi con orgoglio e dedizione a migliorarli. In entrambi i casi i loro territori tanto poveri alla vista, poggiano su miniere di oro, di carbone, di gas naturali. Ma questo è solo un episodio su tanti; che dire della situazione che la gente della Comunità di Pace e non solo sta vivendo nella vereda la Esperanza, in Arenas Altas e nella regione di Cordoba? Ciò che motiva l'incremento della presenza paramilitare non è forse il controllo di aree e terreni ricchi di giacimenti minerali, il frutto più succoso di questo Paese?
Fa allora piacere, e allo stesso tempo vergognare, ascoltare uno dei leader della Comunità di Pace mentre racconta la sensazione di ingiustizia e dolore che ha provato nel visitare i nostri palazzi europei coperti del “suo” oro. Fa piacere perché capisci che c'è chi resiste e non lotta contro 500 anni di soprusi; fa vergognare perché questi soprusi sono i nostri soprusi, e perché di quei palazzi ne andiamo così trionfalmente fieri.
È invece unicamente un piacere pensare di poter essere qui a aiutare chi, come la Comunità di Pace, cerca di vivere in armonia con le ricchezze naturali, portando avanti un'agricoltura di sussistenza e non di accumulazione, una politica contraria all'estrazione di minerali («se la terra li conserva, vuol dire che li necessita»), una vita di terra per la terra. Aiutare chi cerca di cambiare rotta.
Se poi ci sono colombiani che preferiscono inserirsi tra le fila dei carnefici e dei sopraffattori – come Ospina e molti altri, soprattutto tra i politici di maggior spicco – che vengano pure da questa parte. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di lasciar loro libero il posto, e ci mettiamo dalla parte delle vittime e dei sopraffatti, dalla parte di chi da 500 anni lavora la propria terra ricchissima per trasformarla nella propria terrena povertà.
Leggi anche questo articolo, clicca qui: (Non) Dimenticarsi del passato.
SITUAZIONE ATTUALE - CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI
Nella prima settimana di dicembre si è aggiunto al gruppo di volontari Paolo, che accompagnerà la Comunità nei prossimi tre mesi; a lasciargli il posto, temporaneamente, è rientrata in Italia Clara, che tornerà in Colombia a metà gennaio.
Per quanto riguarda il lavoro sul campo la situazione di Arenas Altas, già spiegata nello scorso report, ha occupato principalmente le nostre settimane. Nei giorni trascorsi a San Josesito sono stati innumerevoli gli accompagnamenti cittadini, il che non ci ha permesso di trascorrere del tempo con la gente della Comunità. L'arrivo di Padre Javier per le festività natalizie ha aumentato l'impegno sul campo e ci ha portati ad accompagnarlo per una visita di diversi giorni in alcune veredas: da quella di Las Claras, dove abbiamo partecipato alla festa per i 15 anni di Nevaith, figlia maggiore del responsabile della vereda. Il giorno di Natale è stata giornata di grandi camminate: da Las Claras ci stiamo spostati, in barca, mula e a piedi fino a Mulatos, passando per La Resbalosa. Dopo 11 ore di cammino il giorno seguente non poteva che venir dedicato al riposo completo.
Il 27 Padre Javier ha celebrato una messa in ricordo di Eduard, scomparso proprio 6 mesi prima. Durante la cerimonia è stata data la parola ai presenti, per un ricordo più personale della figura di Eduard. Si è alzato in piedi Don Aron, facendo memoria riguardo a come Eduard li incoraggiasse a non abbandonare la terra, fonte della loro vita, della loro ricchezza, del loro benestare, del loro futuro.
In un momento nel quale questa terra tanto ricca è più che mai in pericolo, vogliamo fare nostre le parole di Eudard, ricordandolo sempre con i membri della Comunità.