Agosto 2012

APPROFONDIMENTO CONTESTO

Sapevate che l’acciaio inossidabile che si utilizza per fabbricare elettrodomestici, posate, padelle, batterie di pentole, ascensori, scale, macchinari medici, vagoni della metro e molti altri oggetti di uso quotidiano, si produce con un materiale che viene estratto anche dal suolo colombiano?

Si tratta del ferronichel, una delle leghe del ferro più forti, malleabili e resistenti alla corrosione.
I maggiori produttori sono Nueva Caledonia, Colombia, Giappone, Brasile e Corea.
La Colombia occupa il secondo posto nel mondo e il primo in sud America. L’unica miniera di nichel presente nel paese si trova nella regione di Cordoba, nel municipio di Montelibano, più precisamente a 22 km dal suo centro. Si tratta di Cerro Matoso, una montagna di 256 metri al di sopra del livello del mare, con risorse di ferronichel stimate fino al 2042.
Ma molti degli abitanti della zona non beneficiano affatto della ricchezza prodotta da questa risorsa, anzi, continuano ad ammalarsi gravemente di malattie strettamente collegate all’estrazione e alla lavorazione del ferronichel... così come le persone che, tenute allo scuro dei pericoli, lavorano nella miniera.
Abbiamo appena pubblicato sul nostro sito un approfondimento in merito a questa situazione, clicca qui per leggere l’articolo.

 

SITUAZIONE ATTUALE - CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI

All'inizio del mese di agosto i volontari sono stati impegnati in un accompagnamento nelle veredas Mulatos e Resbalosa. Una volta arrivati a Mulatos, l'accoglienza di Morelia e le sue figlie è stata come sempre calorosa e un piatto di riso era pronto anche per noi. Il responsabile della vereda è sceso il giorno precedente a San Josecito per varie riunioni che i membri del Consejo stavano facendo in vista di un'assemblea che si è tenuta a Mulatos il 19 e il 20 agosto.
Queste riunioni sono state fatte nelle varie veredas per definire con chiarezza quali sono i principi della Comunità di Pace e per capire chi ha davvero intenzione di farne parte. A Mulatos abbiamo anche potuto constatare che il lavoro alla biblioteca sta procedendo: ormai anche i tavoli sono stati pitturati ed è praticamente tutto già pronto e utilizzato. Per lo più i frequentanti si fermano nell'area video, ma con i bambini siamo riusciti a ritagliare alcuni momenti per leggere insieme i libri e fare giochi di società.
In seguito siamo saliti fino alla vereda “la Resbalosa”, dove abbiamo potuto finalmente ammirare la casa terminata di J. e la sua famiglia. Sfortunatamente non abbiamo potuto fermarci più di un giorno a causa di alcuni problemi di salute di uno dei volontari.
Il giorno 07 agosto i volontari di Operazione Colomba sono stati invitati da Don Conrado e Noelia a visitare la vereda la Cristallina, che si trova a circa due ore di cammino da San Josecito. Da molto tempo desideravano che i volontari salissero alla loro casa anche perchè era da molto tempo che non si andava, ma soprattutto perchè Alice e Marco non erano mai stati.  
Una volta arrivati alla “finca”, accompagnati da Don Conrado, Noelia ci stava aspettando con un bel pranzetto preparato per noi. Il pomeriggio è passato velocemente tra lunghe chiacchierate sia sulla situazione attuale che passata. Ammirando il paesaggio mozzafiato che volge sul golfo di Urabà, Noelia, che sempre non si tira indietro a raccontare la sua storia, ci ha regalato una piccola intervista.
Dal 9 agosto la presenza delle colombe è stata costante a San Josecito. Le attività svolte sono state varie: attività pomeridiane con i bambini alla biblioteca e alla casa delle Palomas, visite alle famiglie  e accompagnamenti in città.
Dopo una prima volta organizzata da noi, i bambini tutti i pomeriggi hanno chiesto di andare alla biblioteca, soprattutto per giocare e vedere filmati. Si è cercato di coinvolgere il più possibile le persone responsabili della struttura, a volte la cosa è riuscita, a volte no. Riteniamo opportuno continare a insistere su questa strada quando possibile...
Tra le famiglie visitate dai volontari c’è stata in particolare quella di Juan Gabriel, dove i volontari si sono recati quasi quotidianamente. In questo modo è nato un rapporto molto positivo con la mamma, cosa che ha reso possibile il fatto di aiutarla ad accudire il ragazzo anche attraverso alcuni strumenti: una pomata per le piaghe, un bavaglino cucito ad hoc e dei pannoloni. Evangelina si è mostrata disponibile ad imparare come utilizzare la pomata e i pannoloni, ma tutto questo andrebbe un minimo monitorato, se possibile. Il rapporto instaurato potrà facilitare altri piccoli aiuti che le palomas in futuro riterranno opportuni.
A fine mese Sara e Alice sono tornate in Italia, e siamo stati costretti a chiudere la presenza per alcune settimane, aspettando il ritorno di Monica e Clara. Ringraziamo Sara per il suo prezioso contributo e la sua gioia nel condividersi. Ringraziamo di cuore Alice che con questa partenza termina il suo anno donato con grinta ed  entusiasmo alla Colomba!