APPROFONDIMENTO CONTESTO
Uno dei compiti più urgenti che oggi possiede il governo del Presidente Manuel Santos è quello di affrontare, con progetti di lungo periodo, il grande problema dell'area rurale colombiana. Questa rappresenta il 75% dell'intero territorio nel quale vive 1/3 della popolazione totale, in un contesto di conflitto: la guerra tra lo Stato e i gruppi guerriglieri, la presenza di gruppi illegali, le coltivazioni illecite di coca, la sempre più forte febbre mineraria da parte di grandi multinazionali con i rischi ecologici e sociali che si trascina, ed infine, non di minor gravità, le tensioni intorno al tema della restituzione delle terre.
Il cuore del problema rurale è la terra. Il 94% del territorio del paese è rurale e il 32% della popolazione vive in questa area. Se si pensa che il 77% della terra è nelle mani del 13% dei proprietari terrieri, e il 3,6% di questi ha in gestione il 30% della terra, la conseguenza più evidente è una scandalosa povertà che affligge i “campesinos”. La concentrazione delle terre si relaziona direttamente con il conflitto armato, che permette il potere nelle mani di pochi, grazie all'appoggio dei differenti gruppi armati illegali.
Il “Plan Nacional de Desarollo” (PND), base della politica di governo dei Presidenti della Colombia che per la presidenza Santos si riassume in “Prosperidad para todos” (Prosperità per tutti), può essere collegato ad un recente progetto di legge volto a risolvere il grande problema dell'area rurale della Colombia. Il progetto di una riforma agraria rientra nel più ampio piano di sviluppo del paese, che il Presidente sta tentando di portare avanti.
SITUAZIONE ATTUALE - CONDIVISIONE E LAVORO - VOLONTARI
Nel mese di marzo due volontari sono stati impegnati in un accompagnamento nella regione di Cordoba per poter garantire in questo modo una presenza costante anche in quell'area.
Il programma prevedeva di far visita alle famiglie della comunità delle veredas di Las Claras, Alto Joaquin e Puerto Nuevo.
I giorni passati in queste “veredas” sono stati splendidi e all'insegna della condivisione; le famiglie hanno accolto i volontari come sempre con calore e affetto.
Una volta rientrati a San Josesito il gruppo di volontari ha trascorso giornate intense con accompagnamenti giornalieri in città e con diverse attività svolte insieme ai giovani e agli anziani.
Il 23 marzo si è celebrato il quindicesimo anniversario della comunità, con una giornata ben organizzata tra San Josesito e la vereda la Union.
Alla cerimonia erano presenti moltissime persone e associazioni, tra le quali alcune che seguono e contribuiscono allo sviluppo della comunità fin dal 1997.
In particolare Gloria Cuarta, padre Javier, la hermana Clara, un membro del collettivo degli avvocati di Bogotà, rappresentanti della Rete Italiana di Colombia Vive, rappresentanti di Tamera e di altri gruppi di accompagnanti, Operazione Colomba e altre personalità e attori provenienti da differenti realtà colombiane e internazionali.
La giornata è iniziata riunendo tutti attorno al monumento alle vittime della comunità, che ancora si trova in fase di costruzione, ma che già viene utilizzato come luogo di incontro. La mattinata è stata guidata da padre Javier, grazie al quale tutti i presenti sono stati coinvolti in momenti di riflessione e commemorazione.
Successivamente sono stati ripercorsi i passi che hanno portato la comunità ad essere come si presenta oggi, ricordando persone e fatti che hanno reso possibile questa realtà.
Dopo pranzo la cerimonia ha avuto seguito nella vereda de La Union. Il responsabile del centro agricolo di tale vereda ha proposto all'intero gruppo una piccola visita all'area della comunità destinata alla coltivazione e alla sperimentazione agricola. In serata si è vissuto un altro momento importante quando il silenzio ha radunato tutti per una telefonata in vivavoce di Eduard, pietra miliare della comunità, che in questo momento è molto malato. In seguito è stato proiettato un breve filmato della comunità nel suo primo anniversario nel 1998.
Sono stati momenti intensi e molto sentiti da parte di tutti e utili per tenere vivo il ricordo del passato, per vivere con coscienza il presente e alimentare il proseguo della comunità.
I giorni seguenti hanno visto i volontari impegnati in alcune attività organizzate dalla comunità insieme ad una associazione di donne della regione, che hanno raggiunto la Holandita per proporre corsi di cucina, panetteria e cucito. I volontari hanno colto l'occasione per stare insieme alla gente ed allo stesso tempo apprendere molte cose interessanti!
La forza di queste attività si è manifestata grazie alla “voglia di fare” di alcune persone della comunità che hanno dimostrato anche in questa occasione di essere disposte, ogni giorno, ad apprendere cose nuove.
Le attività coi bimbi, le serate con gli anziani e le visite alle famiglie sono la quotidianità, e regalano ogni volta nuovi spazi di dialogo e d'incontro.
Il mese di marzo, infine, ha visto il ritorno di Monica e la partenza di Andrea. Vorremmo ringraziarlo per questi mesi che ha dedicato a noi e alla Comunità di Pace, con la sua spontaneità e il suo entusiasmo ha saputo regalare momenti fantastici e nessuno lo dimenticherà facilmente.
Gli auguriamo un buon cammino con la speranza che un giorno tornerà a trovarci!